Venezia. Fondazione Cini, storico passaggio di testimone: il presidente Bazoli lascia al capo del gruppo Techint Rocca

Mercoledì 19 Aprile 2023 di Paolo Navarro Dina
Fondazione Cini, storico passaggio di testimone: il presidente Bazoli lascia al capo del gruppo Techint Rocca

VENEZIA - La Fondazione Cini costruisce il suo futuro con "giudizio e con prudenza" parafrasando Alessandro Manzoni. Ed è toccato al presidente Giovanni Bazoli annunciare il suo successore. Si tratta di Gianfelice Rocca, imprenditore a capo del gruppo Techint, uno dei colossi mondiali della siderurgia, dell'energia e delle infrastrutture, con 70 mila dipendenti nel mondo e 27 miliardi di fatturato nonchè fondatore del gruppo ospedaliero Humanitas e dell'annesso ateneo internazionale.

Per il momento avrà il ruolo di "vicepresidente vicario" (carica creata ad hoc), ma nel corso di quest'anno ci sarà il passaggio del testimone. Si concluderà così una straordinaria epopea della Fondazione Cini, iniziata per Bazoli nel 1987 come consigliere e successivamente dal 1999 come presidente ereditando la carica da Feliciano Benvenuti.

Passaggio di testimone

«Soprattutto gli ultimi anni, con la pandemia - ha detto il banchiere - sono stati anni difficili, ma anche densi di attività e di progetti. Prima vi è stata l'uscita di scena del segretario generale Pasquale Gagliardi, e già un anno fa dissi che si avvicinava il mio saluto. Ora, con la presenza di Gianfelice Rocca, questo passaggio si avvicina ancora di più. Sono grato di passare il testimone ad un uomo che non solo è un grande imprenditore, un grande educatore, e che ha idealmente anche forti legami con la famiglia Cini. Il nonno di Gianfelice, Agostino era molto legato a Vittorio Cini. L'ho anche io recentemente scoperto in una struggente e bellissima lettera tra Agostino e Cini. Queste ragioni: imprenditore, capacità manageriale e legame antico con la famiglia Cini hanno rappresentato aspetti salienti per la scelta di Rocca.

Una decisione che poi è stata ratificata dal Consiglio generale della Fondazione, una sorta di "parlamentino" nel quale siedono i rappresentanti delle maggiori istituzioni veneziane, oltre ad alcuni membri di diritto come il Patriarca di Venezia, esponenti dello Stato secondo una serie di articolazioni e degli enti locali.
Nel corso della seduta si è passata in rassegna l'attività svolta nel corso del 2022 dalla Fondazione che si è distinta per una serie di eventi come le mostre d'arte Tra queste: FontanaArte e Venini. Luce 1921-1985 presso "Le stanze del vetro"; Joseph Beuys. Finamente Articolato a Palazzo Cini; "On Fire e Kehinde Wiley. An Archaeology of Silence", evento collaterale della 59a Biennale d'arte che hanno portato un totale di 192 mila visitatori; l'edizione di "Homo Faber"; il restauro del Teatro Verde; l'esposizione delle cosiddette "Vatican Chapels" fino all'iniziativa "Free Books" con oltre 4 mila visitatori. Per quel che riguarda infine il bilancio si è chiuso secondo le previsioni. Nel 2022 sono stati oltre 60 gli eventi aperti al pubblico promossi dagli Istituti e dai Centri della Fondazione Giorgio Cini anticipati, come da tradizione, nell'agenda della «Lettera da San Giorgio», ora nella nuova veste grafica e redatta in due lingue. Tra le attività aperte al pubblico, la rinnovata stagione concertista all'Auditorium "Lo Squero", con oltre 2.000 persone. Agli eventi si aggiungono molte borse di studio e la nuova edizione del Premio "Benno Geiger" per la traduzione poetica: un appuntamento che ha visto la presentazione di 50 opere presentate da 40 case editrici, con traduzioni da quasi venti lingue. Infine per quel che riguarda le nomine in Consiglio generale entra Giuseppe Duca (Compagnia della Vela). Intanto in attesa del progetto di riforma dell'ente che prevederà la trasformazione in Comitato scientifico e la nascita di un Consiglio di amministrazione, entrano nell'«Ufficio del fondatore» come nuovo incarico Simone Bemporad, Teresa Lo Torto, Stefano Lucchini, lo stesso Gianfelice Rocca che siederanno allo stesso tavolo con i membri confermati Bazoli, Ignazio Musu, Carlo Ossola. Roberto Senigaglia e Carlo Alberto Tesserin.

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