Omicidio Cecchettin. Gli audio di Filippo Turetta a Giulia: «Non stare con le amiche». L'analisi della grafologa: «Profilo da geloso ossessivo»

La perizia psichiatrica non è una priorità: la difesa vuole escludere la premeditazione

Giovedì 30 Novembre 2023 di Davide Tamiello
Filippo Turetta, la sua firma

VENEZIA - Non c’è fretta. La perizia psichiatrica per Filippo Turetta, il 21enne di Torreglia in carcere per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, in questa fase del procedimento non è una priorità. Nonostante il giovane abbia sostanzialmente ammesso, nelle dichiarazioni spontanee rese al gip, di aver ucciso la ragazza, le indagini sono ancora in pieno svolgimento. Devono ancora essere analizzati, per esempio, i reperti in Germania, a cominciare dalla Punto nera, sfuggita alla cattura per una settimana e vero e proprio scrigno dei segreti del caso. La difesa del ragazzo non ha, quindi, presentato alcuna istanza, anche perché non risulterebbero agli atti precedenti diagnosi di problemi mentali. Il suo legale, l’avvocato Giovanni Caruso, deciderà più avanti se avvalersi di una consulenza di parte. Certo è che con le dichiarazioni di Filippo rilasciate alla giudice Benedetta Vitolo («sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera») Turetta ha messo anche nero su bianco altri elementi che potrebbero far ritenere che la linea difensiva potrebbe puntare a escludere la premeditazione e a verificare eventuali vizi di mente.

Non è ancora chiaro, comunque, se il giovane sceglierà o meno di rispondere alla domande del pm Andrea Petroni nei prossimi giorni. La famiglia di Giulia, intanto, preferisce non commentare l’ipotesi di una perizia psichiatrica. «In questo momento mi sembra superfluo - spiega l’avvocato Stefano Tigani che rappresenta i Cecchettin - se e quando si deciderà, noi presenzieremo di certo con un nostro perito». La Procura starebbe raccogliendo, inoltre, degli audio messaggi che proverebbero come Filippo avrebbe cercato con sempre maggior insistenza di allontanare Giulia dalle sue amiche.

Tanto che nelle ultime settimane prima dell’omicidio la giovane, a seguito di atteggiamenti e comportamenti dell’ex fidanzato, come riporta l’Ansa, aveva manifestato sempre più «ansia» e «paura» che le potesse succedere qualcosa. In alcuni messaggi, inviati 39 giorni prima del delitto, Giulia alle amiche aveva raccontato che l’insistenza di Filippo cominciava a pesarle troppo.

La grafologa: «Profilo da geloso ossessivo»

Non sarà una perizia, ma un primo profilo di Filippo arriva da Sara Cordella, docente di Metodologia e Grafologia Peritale e consulente in vari processi penali (e in varie inchieste giornalistiche della trasmissione “Chi l’ha visto?”). La grafologa, che specifica come la sua non sia una diagnosi ma, appunto, una fotografia del profilo, ha infatti analizzato una firma di Turetta e ne ha identificato tre caratteristiche di base. «La prima è la strettezza tra lettera e lettera, che ha a che fare con l’assenza di generosità come percezione dell’altro. Girolamo Moretti, padre della grafologia, dice che “assenza di spazio è assenza di respiro”. Quello, cioè, che concedo all’altro di emettere».

L’altro aspetto è la «pendenza verso destra - continua - che indica un protrarsi verso l’altro in una sorta di bulimia affettiva. Sempre Moretti associa la strettezza tra lettere e i caratteri pendenti a un profilo da geloso ossessivo». Infine, la scrittura da bambino che «evidenzia che non c’è stata un’evoluzione del modello scolastico: più elaboro l’intelligenza più personalizzo la firma. Aver elaborato poco il modello potrebbe voler dire che non è progredito neppure sul piano intellettivo». 

Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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