Ex fidanzati scomparsi. La sorella di Giulia: «Filippo dipendeva da lei, voleva che rimandasse la laurea per diplomarsi insieme»

Sabato 18 Novembre 2023 di Giulia Zennaro
La sorella di GIulia: «Posso raccontare tanti episodi in cui Filippo ha dimostrato di poter diventare pericoloso»

VIGONOVO - Al raptus di violenza, Elena Cecchettin non ci crede. Sono troppi - racconta - gli episodi di violenza psicologica, verbale ed emotiva che sua sorella Giulia ha dovuto sopportare sia durante la relazione con Filippo Turetta sia dopo, quando anche dopo la rottura della relazione i due avevano continuato a frequentarsi come amici.

C'è un video, terribile, che immortala la brutale aggressione di Giulia, nella zona industriale di Fossò: il culmine, il climax della rabbia e della frustrazione di Filippo, che però aveva già dimostrato in passato atteggiamenti violenti e possessivi nei confronti della ragazza.


CONTROLLO
«Posso raccontare tanti episodi in cui Filippo ha dimostrato di poter diventare pericoloso. Un'amica di Giulia mi ha raccontato che lui una volta si è presentato alla fermata dell'autobus, dopo che lei gli aveva detto che preferiva andare a fare acquisti a Padova senza di lui. Filippo le controllava il telefono, al punto che Giulia aveva disattivato la funzione che mostra l'ultimo accesso su Whatsapp. Ma lui trovava comunque il modo di controllarla: dopo che le aveva mandato la buonanotte, per essere sicuro che lei non avesse ricevuto altri messaggi, le mandava un emoticon, fingendo di fare il carino, così vedeva se il messaggio veniva recapitato con una sola spunta o due». Una smania coercitiva che non si limitava al controllo del telefono di Giulia o alle sue uscite, ma si estendeva anche allo studio: il ragazzo le aveva detto chiaro e tondo che non sopportava il fatto che lei si laureasse prima di lui.


L'UNIVERSITA'
«Filippo diceva sempre a Giulia che doveva rimandare la laurea, che doveva aspettarlo. Voleva che studiassero insieme e questo a mia sorella stava cominciando a pesare». Dalle parole di Elena emerge un ritratto inquietante di questo ragazzo di 22 anni che aveva proiettato su Giulia le sue frustrazioni e il suo disagio psicologico: «Io penso che Filippo fosse dipendente da lei, che si sentisse molto solo e che vedesse in mia sorella la sua unica fonte di gioia nella vita. Ma devi saper creare tu gioia nella tua vita: e Giulia sapeva gioire anche delle piccole cose. Lui sapeva di avere dei problemi ma non voleva guarire, non cercava aiuto, non voleva stare meglio. Le aveva detto che si sarebbe ucciso se lei lo avesse lasciato o avesse smesso di essere sua amica. La teneva in scacco emotivamente. Giulia si confidava ma non ci diceva tutto, aveva paura che ci allarmassimo e mai avrebbe pensato che lui potesse farle del male».


LE RESPONSABILITA'
Elena riflette anche sul ruolo che la società impone ai ragazzi, incoraggiati a mostrarsi sempre forti e a nascondere le proprie debolezze. «Io sono convinta che una parte di colpa ce l'abbia anche questa società. Molti uomini, fin da quando sono bambini, vengono trattati con le pinze, non vengono responsabilizzati anche dal punto di vista emotivo a saper accettare un no e a chiedere aiuto e ciò non facilita l'accesso a psicoterapia ed educazione affettiva».


LA FUGA
Com'è possibile che un semplice 22enne, probabilmente senza soldi, cibo, vestiti pesanti, stia riuscendo a tenere in scacco una macchina delle ricerche così imponente? Elena non crede all'ipotesi della premeditazione: «Se avesse pianificato di rapire mia sorella, perché portarla fin sotto casa per poi trascinarla via? Non credo che Filippo abbia progettato di portarla via, Giulia è uscita con lui quella sera sicura di tornare a casa, qualcosa è andato storto durante la serata e lui è andato nel panico ed è scappato». Nel rebus indecifrabile della mente di Filippo, l'ipotesi che quei luoghi di montagna in cui è stata avvistata la sua macchina possano avere un significato, ricordargli i momenti felici trascorsi insieme alla ragazza, non trova spazio nell'interpretazione che si è data Elena. «So che loro andavano in montagna spesso insieme ma credo che sia fuggito lì perché è più facile nascondersi. E voglio sperare fino alla fine di poterla rivedere».

Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 12:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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