Dosso "fai da te" a Chioggia, il giudice di pace dà ragione al cittadino e beffa il Comune

L'amministrazione aveva fatto ricorso contro l'iniziativa di un residente. Sconcerto in municipio: "Se tutti fanno così?"

Mercoledì 6 Dicembre 2023 di Roberto Perini
Dosso "fai da te" a Chioggia, il giudice di pace dà ragione al cittadino e beffa il Comune

CHIOGGIA - Privati liberi di posare i dissuasori sulla strada pubblica, a proprio piacimento, anche contravvenendo alle disposizioni comunali? Lo si desume da un recentissima (e per alcuni imbarazzante) sentenza assolutoria pronunziata dal Giudice di pace di Chioggia a favore di un residente in via Robinia che, nel 2018, aveva collocato un dosso nei pressi del cancello della propria abitazione.

Era stato multato dal Comune come responsabile di manomissione del suolo pubblico, in quanto aveva fatto tutto da sé contravvenendo al diniego degli uffici i quali, per limitare la velocità dei mezzi in transito lungo la stradina, avevano ritenuto sufficienti altre soluzioni. Ed ora il Comune dovrà farsi carico anche delle spese processuali: 550 euro.


LA SORPRESA
I membri della II commissione consiliare, presieduta da Marcellina Segantin, ufficialmente chiamati a pronunciarsi sull'inevitabile variazione di bilancio, non hanno peraltro trovato nulla da ridire sull'esborso. Ma al contrario, si sono dimostrati preoccupatissimi per le conseguenze della sentenza che, salvo chiarimenti, potrebbe costituire una sorta di precedente per eventuali casi analoghi. «A questo punto commenta Maurizio Salvagno del Partito democratico, con un pizzico di sarcasmo c'è da chiedersi se, prima di operare scelte nel merito dei dissuasori, il Comune debba per forza consultare il Giudice di pace. Il fatto che il magistrato abbia azzerato la sanzione e preteso la corresponsione dei costi apre un mondo di ipotesi». Maria Rosa Boscolo (Energia civica) si domanda: «Innanzitutto, si tratta di capire se il dosso "fai da te" rechi disagio a qualche altro cittadino. Occorre quindi valutare se il Comune possa ricorrere contro la sentenza».


POSSIBILE PRETESTO
É un dato di fatto che, presa alla lettera, la decisione del Giudice di pace potrebbe essere colta a pretesto da tanti altri cittadini che, stufi di doversela vedere con auto e motoveicoli che sfrecciano o parcheggiano sotto casa, potrebbero installare dossi senza autorizzazione. Un altro consigliere comunale, Davide Vianello (Chioggia protagonista) analizza gli aspetti giurisprudenziali della decisione perché il giudice, a suo avviso, avrebbe annullato la contravvenzione basandosi su considerazioni legate al caso singolo. «Probabilmente prosegue - ne ha riconosciuto la buona fede. Potrebbe aver prevalso l'elemento soggettivo, ma siamo al limite. Per quanto riguarda l'eventuale ricorso, occorrerà valutare attentamente».
Da parte sua, la presidente Segantin si chiede se il contravventore "graziato" dovrà smantellare il dosso. Secondo Vianello, il privato farebbe comunque meglio a rimuovere l'installazione che rimarrebbe ad ogni modo impropria. Verso la fine della seduta è però emerso un dettaglio tutt'altro che irrilevante, qualora venisse confermato: la Polizia locale avrebbe concesso il nulla osta al dissuasore (seppur non vincolante), mentre i Lavori pubblici avrebbero posto il veto.

Ultimo aggiornamento: 14:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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