Posti barca, un mese per pagare: limite il 31 maggio

Lunedì 27 Aprile 2020 di Raffaella Vittadello
Posti barca, un mese per pagare: limite il 31 maggio
VENEZIA Chi usa la barca per lavoro, in genere ha già saldato. Ma il 75 per cento delle concessioni demaniali marittime è rappresentata dai piccoli posti barca, che pagano il canone minimo e che quest'anno, a causa anche dell'impossibilità di utilizzare la propria imbarcazione per l'emergenza coronavirus, è stato posticipato di due mesi, quindi i termini sono slittati al 31 maggio.

I VERSAMENTI
Dunque poco meno di un mese alla nuova scadenza del versamento, che dovrà essere effettuato con modello f23 o f24 a seconda del fatto che si tratti di concessioni rilasciate prima o dopo il 2009, che andranno a uniformarsi alla scadenza, prima o poi, con un unico tipo di bollettino. Il codice da indicare sarà T825. L'importo, rispetto all'anno precedente, sarà da diminuire dello 0.75 per cento poichè si prende come riferimento l'indice delle variazioni di salario delle famiglie degli operai e impiegati. E si dovrà inoltrare la ricevuta agli uffici di Palazzo X Savi. Ma si tratta di uno scostamento abbastanza modesto: il posto barca standard prevede una misura di 20 metri quadrati, di solito sei metri di lunghezza per due di larghezza, che accontenta le tipologie più diffuse di imbarcazioni in centro storico e nella gronda lagunare. E viene a costare poco più di 180 euro l'anno. Anche se poi si può pagare la maggiorazione per scaglioni per arrivare alle dimensioni richieste.

I NUMERI
Sostanzialmente invariati i numeri delle concessioni, rispetto agli anni precedenti: l'introito per il Provveditorato è stato per l'anno 2019 di 3.991.057,94 euro, con un totale di 4mila 559 versamenti, per un totale di circa 4mila concessioni attive. Nel 2019 si è registrata una diminuzione degli indennizzi per occupazione del bene demaniale senza titolo, che comportano il versamento di una sanzione del 200%, oltre al canone dovuto e agli interessi legali. Nella maggioranza dei casi i soggetti responsabili di occupazioni non autorizzate hanno preferito corrispondere la sanzione comminata entro 30 giorni, ottenendo la riduzione dell'importo della sanzione prevista: il fatto di ridurre le sanzioni, in caso di tempestivo versamento degli importi dovuti, aveva come obiettivo quello di incentivare la regolarizzazione della posizione debitoria, evitando o comunque riducendo lunghi contenziosi. Anche la maggior parte dei grandi concessionari ha mostrato puntualità nel versamento del canone, anche se resta aperta la questione delle valli da pesca: nel 2014 una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo si era espressa nel contenzioso tra i proprietari di terreni che sono lambiti dalle acque, definendo alcuni aspetti del bene pubblico e della sua tutela.

VALLI DA PESCA
In base a questo pronunciamento è stata elaborata una proposta di accordo, al vaglio ora di tutti i soggetti interessati nella vicenda, che prevede il rilascio di una concessione da parte dello Stato, attraverso il Provveditorato alle opere pubbliche, con un canone minimo parametrato all'estensione conosciuta, e il versamento dell'indennizzo dovuto per il precedente periodo di occupazione, fatto salvo l'obbligo di conguaglio in caso di accertamento di una maggiore estensione delle zone d'acqua utilizzate che emergerà dalle misurazioni degli appezzamenti. 
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