Costa Victoria, Venezia respinge la nave in crociera da due mesi. Zaia: totale indisponibilità

Domenica 22 Marzo 2020 di Michele Fullin
Costa Victoria, Venezia respinge la nave in crociera da due mesi. Zaia: totale indisponibilitàc(foto di archivio)
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VENEZIA A Venezia si teme un altro caso come quello della Diamond Princess, la nave da crociera che nessuno voleva far attraccare perché carica di passeggeri (ben 705) positivi al virus e la cui vicenda l'ha portata a trasformarsi in un lazzaretto galleggiante prima dello sbarco, avvenuto in Giappone all'inizio di questo mese. O della meno tragica situazione della Costa Luminosa, i cui passeggeri sono stati sbarcati a Savona due giorni fa.

ALL'ANCORA
La nave Costa Victoria, 75mila tonnellate di stazza per 250 metri con 1.400 persone a bordo (700 passeggeri, per lo più di nazionalità australiana) è in navigazione da circa due mesi e si trova attualmente ancorata in rada a Matala, nell'isola di Creta, ma la sua destinazione prevista per la prossima settimana (sabato 28) è Venezia, anche se da confermare.

Al momento la nave sta attendendo il via libera delle autorità per ottenere un porto in cui far sbarcare in sicurezza i passeggeri e farli tornare a casa in aereo. Quale aereo? Un altro problema che ci si sta ponendo, visto che i voli intercontinentali sono ormai pochissimi.

Il territorio veneziano è in piena emergenza contagio da coronavirus e nessuno vorrebbe correre rischi aggiuntivi rispetto alla situazione che è già abbastanza pesante. È pur vero che tutti a bordo avevano preso il largo in tempi non sospetti e prima che il contagio dilagasse, ma non si possono avere certezze sulla situazione di bordo.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha già detto chiaro e tondo che non intende avallare una simile possibilità. «Stiamo seguendo da vicino la vicenda della nave Costa Victoria e abbiamo dato la nostra totale indisponibilità all'attracco a Venezia - ha detto - Questo non perché siamo dei lazzaroni e non sappiamo cosa sia la solidarietà, ma perché, sapendo che a bordo ci sono 1.400 persone e non sapendo quanti siano contagiati e abbiano bisogno di cure serie, non siamo nelle condizioni di poter far sbarcare tutte queste persone e garantire loro in maniera seria la sanità perché siamo in emergenza.  In ogni caso - ha concluso - mi hanno assicurato che non arriverà a Venezia».

Intanto prende posizione anche il Comitato No Grandi navi, quello che da oltre 10 anni si batte per estromettere le crociere dalla laguna. «Sulla Regione Veneto, che ha subito tagli enormi alla sanità pubblica e si vede negati posti letto e assistenza sanitaria - intervengono pesantemente i No grandi navi - si vogliono caricare i costi delle decisioni scellerate di una compagnia crocieristica. In una città come Venezia si vuole imporre l'ennesimo e più sconcertante sfregio: il passaggio dell'ennesima grande nave nel Canale della Giudecca, tra le serrande chiuse di una città in ginocchio». Al Comitato sono giunti segnali allarmanti.

«Un lavoratore a bordo - riportano - testimonia il fatto che a Dubai, il 7 marzo, Costa Crociere abbia continuato a imbarcare passeggeri provenienti anche da quelle aree europee che già risultavano colpite significativamente dal Covid-19, senza informare e tutelare in alcun modo i propri dipendenti e i passeggeri già a bordo, tanto meno considerare l'ipotesi di rifiutare l'accesso dei nuovi passeggeri e rimborsare qualche biglietto».

LA COMPAGNIA
Interpellata, la compagnia risponde dicendo che la situazione sanitaria è sotto controllo e che presto avverranno gli sbarchi.

Non si specifica però dove. «Costa Crociere conferma che Costa Victoria, superato lo stretto di Suez qualche giorno fa, si trova attualmente in navigazione nel Mar Mediterraneo. La situazione sanitaria a bordo - affermano dalla società - della nave non registra alcuna criticità e al momento sono presenti sulla nave 727 ospiti di origine straniera che verranno sbarcati a fine crociera, in coerenza con il decreto recentemente emesso in materia di attracchi di porti nazionali per navi di bandiera italiana. In considerazione dello scenario attuale che vede molte criticità nel rimpatrio dei propri ospiti, la società formulerà nei prossimi giorni un programma che tenderà ad avere il minor impatto possibile per gli ospiti in transito, lavorando in sinergia con ambasciate e consolati, e per il territorio offrendo alle autorità preposte l'usuale collaborazione».

Ultimo aggiornamento: 20:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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