Coronavirus, Zaia avanti per la sua strada: «Non ritiro l'ordinanza: il limite è a 200 metri. Alimentari chiusi domenica»

Sabato 21 Marzo 2020
Coronavirus, Zaia avanti per la sua strada: «Non ritiro l'ordinanza: il limite è a 200 metri. Alimentari chiusi domenica»
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Coronavirus, il punto stampa di oggi 21 marzo del governatore Luca Zaia. Il presidente del Veneto ha annunciato che andrà avanti per la sua strada, l'ordinanza restrittiva emanata venerdì 20 non verrà ritirata anche dopo le nuove disposizioni del governo della serata. Zaia ha chiarito: i cittadini sono tenuti ad rispettare la nostra ordinanza, ma non c'è alcun contrasto con le norme nazionali.

Ordinanza confermata. «Ieri sera - ha detto Zaia - è accaduto un fuori programma: il ministro della Salute, Speranza, ha firmato l'ordinanza che va a regolare l'attività all'aria aperta. Diciamo subito che è in linea con la nostra. Non ritiro dunque l'ordinanza del Veneto: resta valida fino al 3 aprile. A meno che il 25 marzo il nuovo Dcpm che il governo adotterrà non preveda misure ancora più restrittive. Vedremo. Per ora dobbiamo tutti sottoporci ad un sacrificio, è necessario. Ma state sicuri che ne usciremo».

200 metri. «Si può uscire fino a 200 metri a casa, ho messo l'unità di misura perchè funziona sempre. Perchè non abbiamo indicato distanze più lunghe, 300-400-500 metri? E' semplice: indicare più di 200 metri significa riempiere le città, autorizzare chiunque ad uscire. Rivolgo un appello a tutti perchè rispettino l'ordinanza, non servono le forze dell'ordine per farla rispettare».
Domenica 22 negozi alimentari chiusi, domani aperti.

«Ho chiuso anche tutte le rivendite di alimentari e alimenti per domani, domenica 22: gli unici negozi che terranno aperto sono farmacie, parafarmacie ed edicole. Lunedì mattina, 23 marzo, i negozi saranno tutti aperti. Garantito. Per cui ai cittadini dico: non serve andare a mettersi in coda, lunedì è tutto aperto».

Controlli «La Regione sta studiando una serie di misure di controllo sui reali comportamenti delle persone non ancora definite. «Sarà un sistema non coercitivo: dobbiamo arrivare a capire se una persona si muove di casa per andare in negozio una o dieci volte al giorno, comportamento inacettabile».

Emergenza Verona. «Verona ha avuto un'impennata paurosa, siamo molti preoccupati».

Grazie ai veneti. «I veneti finora - ha aggiunto il governatore - hanno rispettato le regole, non mi sento di accussare chi ha fatto le corsetta in campagna. Per questo penso sia fondamentale ringraziare i veneti per il senso di responsabilità dimostrato».

La partita del nuovo decreto. «La partita si gioca da qui al 25 marzo, data entro la quale il governo dovrà riscrivere tutte le regole. Faccio appello al governo perchè non si arrivi il 25 notte con un testo che non si ha neanche il tempo di vedere. Sarebbe opportuno prendersi per tempo, ci sono 4 giorni davanti, per arrivare ad un decreto negoziato e condiviso con le Regioni».
 



Multinazionali e tamponi. «Le multinazionali stanno tagliando le forniture per i test, sembra che il mondo sia andato in tilt. E' uscita la notizia che 500.000 tamponi sono volati dai nostri territori agli Stati Uniti. Non si può accettare una cosa così in un momento come questo, e lo dico da filoamericano al 100%. Dunque, se è una bufala il governo la smentisca. Se invece è vera, sappiamo con chi abbiamo a che fare» (in realtà confermata anche dall'ambasciata americana, ndr).

Il caso della Costa Vittoria. «Da 14 giorni la nave che sta navigando con 1.400 persone a bordo. Non sappiamo quante siano contagiate e com'è la situazione. Confermo per la totale indisponibilità all'attracco a Venezia».

La chiusura delle aziende. «E' innegabile che ci siano molte aziende che hanno chiuso da sole, altre che non riescono a lavorare perchè le frontiere sono bloccate, altre ancora che vorrebbero tenere aperto, altre che non possono e non devono chiudere. La mia idea è che il governo debba riaprire il tavolo e riconvocare le parti per trovare un'intesa. Propendo per una chiusura ragionata, non dico totale, ma ragionata. Alle imprese pesa l'emergenza, ma ancora di più pesa l'agonia dell'emergenza».

Cantieri 
«Molti cantieri mi dicono: se potessimo avere la certezza di avere la copertura giuridica di non dover pagare i danni, noi chiuderemmo.
Come dargli torto? Domando: in caso di infortunio siamo in grado di garantire la Rianimazione ai lavoratori? L'Ance ha il problema dei danni che i privati possono richiedere a fronte di chiusure di appalti, qui ci vogliono le norme, non possono essere gli imprenditori a rischiare nel vuoto
».

Tamponi. «Sono in arrivo 200.000 kit rapidi dall'Italia e altri 400.000 se chiudiamo l'affare con la Cina, cioè se la Cina li spedisce.

Donazioni. «Voglio ringraziare Franco e Enrico Zoppas per il grande senso di vicinanza ai veneti. Non hanno chiesto pubblicità ma hanno donato 1 milione di euro con cui ci permettono di comprare 15 postazioni totalmente attrezzate per la terapia intensiva. E' giusto farlo sapere». 





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Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 12:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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