Duemila guariti nel Veneziano. Altri 3 morti, ma le Rianimazioni calano

Venerdì 15 Maggio 2020 di Nicola Munaro
La terapia intensiva dell'ospedale di Dolo
VENEZIA Ormai, a quasi tre mesi dallo scontro frontale con la realtà coronavirus - il 22 febbraio, giorno del “paziente uno” - la bilancia del Veneziano pende in maniera pesante verso i dati positivi. E il tunnel, che fino a un mese fa sembrava un incubo senza fine, lascia intravedere qualche speranza. 
Per la prima volta, infatti, il dato che più attira su di sé l’attenzione nel leggere il bollettino delle 17 di Azienda Zero, sono gli oltre 2mila veneziani guariti da Covid-19. Nel gergo tecnico-scientifico si dice “negativizzati” e nel territorio che abbraccia tutta l’area metropolitana di Venezia, ieri sera, erano 2.007. Mai così tanti. 
L’ANALISI DEI DATI A fare da contorno a questi numeri dal risvolto capace di far sorridere, anche i nuovi casi positivi, solo 7 registrati tra ieri e mercoledì pomeriggio, che continuano la loro personalissima frenata. Il totale, dallo scoppio della pandemia, è di 2.625 persone che hanno contratto il coronavirus. In netta discesa ci sono gli attualmente positivi (coloro, cioè, che sono risultati positivi al tampone), arrivati a quota 357, con un -22 rispetto alla precedente rilevazione. La flessione trascina con sé anche il calo delle persone positive al virus e ricoverate in ospedale (diventate 82, “meno sei” se confrontate alla precedente rilevazione) e dei pazienti che sono risultati positivi a Covid-19 ma sono state curate a casa. Il loro totale è di 275 unità, comunque 16 in meno nel giro di ventiquattr’ore. 
Un numero ancora importante è dato dalla diminuzione dei posti letto occupati nelle terapie intensive. Ieri anche il Cobid-Hospital di Jesolo si è aggiunto alla lunga lista di ospedali che, nel Veneziano, hanno visto il reparto di Rianimazione svuotarsi di pazienti affetti dal nemico invisibile. 
L’unica struttura che ospita ancora malati Covid-19, è l’ospedale di Dolo, punto di riferimento per fronteggiare la malattia nel Veneziano. Lì sono ospitati 4 pazienti in Terapia Intensiva, gli stessi che sono in Rianimazione in tutta l’area metropolitana di Venezia. 
Crescono, però, ancora i morti. Ieri ce ne sono stati tre (uno a testa a Villa Salus, Dolo e Mirano): si tratta di persone delle quali non sono state diffuse le generalità. Il totale sale così a 261 croci veneziane.
LE STRUTTURE Sempre ieri Direzione generale dell’Ulss 3 e sindacati sono tornati a confrontarsi guardando soprattutto alla ripresa della normale attività all’interno degli ospedali. «Al centro - fa sapere Daniele Giordano, segretario provinciale di Fp Cgil Venezia - c’è la riapertura dell’ospedale di Dolo. E’ arrivata oggi dalla Regione una disposizione sulla rimodulazione dei posti letto dove si chiede un piano all’Azienda di prevedere il mantenimento dei posti letto di Terapia Intensiva, l’area Covid e la ripresa graduale delle attività».
Una strada già intrapresa dalla direzione dell’Ulss Serenissima che, sempre per quanto riguarda Dolo ha visto riattivarsi il cantiere del nuovo Pronto soccorso. Per quanto riguarda il Distretto Mirano-Dolo da qualche giorno è entrata in servizio come Direttore medico di Presidio ospedaliero la dottoressa Francesca Ciraolo.
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