Scure su Cinzia Zincone: per il provveditore due mesi di stop, poi le ferie e la pensione

Sabato 14 Agosto 2021 di Raffaella Vittadello
Il provveditore alle opere pubbliche del Triveneto, Cinzia Zincone (a destra) con Elisaberra Sptiz, commissario straordinario
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VENEZIA Un provvedimento di sospensione di 30 giorni dal lavoro, con la possibilità di aggiungerne altri 30 (con in più tre mesi e mezzo di ferie arretrate), comminato dal Ministero delle Infrastrutture da cui Cinzia Zincone dipende. Un atto che conclude definitivamente la sua carriera di provveditore interregionale alle Opere pubbliche del Triveneto nominata dal Ministro Paola De Micheli a dicembre del 2019, dopo mesi di reggenza dell'incarico in sostituzione del predecessore Roberto Linetti e dopo una decina d'anni di esperienza in laguna, a seguire da vicino tutte le vicende del Mose. 
Un incarico che seguiva a ruota quello del commissario straordinario Elisabetta Spitz, tanto che pareva che le sorti della grande opera fossero state consegnate a una coppia di donne di piglio, che inizialmente erano partite in armonia e con un'ottima collaborazione. 
Poi la divergenza di vedute, invece, si era fatta sempre più profonda, aprendo un solco incolmabile tra due binari paralleli.


IL PROVVEDIMENTO

La contestazione che viene mossa a Zincone è di aver violato la consegna del silenzio stampa, rilasciando dichiarazioni sull'attuale vertenza del sistema Mose e aggiungendo delle considerazioni personali sulla figura del commissario straordinario sbloccacantieri definendola una struttura inutile. 
Un episodio che ha fatto traboccare il vaso, già pericolosamente pieno, perché al provveditore era stata contestata l'illegittimità di un finanziamento da 850mila euro all'impresa Clodia, un'azienda che si occupa delle opere della bocca di porto di Chioggia come impresa di scopo, cioè fondata unicamente su questo obiettivo, sul quale ha acceso un faro anche la Guardia di Finanza.

Oltre alla vicenda diffusa nei giorni scorsi sull'occupazione di un appartamento di proprietà del Demanio con un contratto da 238 euro al mese.


LA REPLICA

«Mi hanno cercato giovedì alcuni giornalisti per chiedermi informazioni su questo provvedimento di sospensione - dichiara Zincone, spiegando di essere profondamente addolorata per la vicenda - ma giovedì non ne sapevo nulla».
Restano da decidere quali saranno le sue prossime mosse, ma di una cosa il Provveditore è sicura. «Chiarirò con il ministero le motivazioni della sospensione» si limita a dire Zincone, che si dice amareggiata anche «per il fatto di essere stata l'ultima a venirne a conoscenza». 
Il provvedimento, come detto, segue una prima, ravvicinata contestazione che le è stata mossa, a metà luglio: sotto accusa il pagamento diretto a Clodia, una ditta consortile, per 850 mila euro, nonostante il Consorzio avesse imposto il blocco dei pagamenti dopo aver intentato la procedura di ristrutturazione del debito in Tribunale. Confortata da alcuni pareri legali.
Nei giorni precedenti le era arrivata un'altra bordata, nell'ambito di un accertamento sulle proprietà demaniali in uso alla pubblica amministrazione, avviata di routine dalla Direzione regionale del Demanio. Ed era stata segnalata l'anomalia dell'alloggio al pianterreno in cui abita, da anni, a Cannaregio, un appartamento di proprietà del Demanio Marittimo, gestito appunto dal Provveditorato, che un tempo era la casa del custode della darsena. 
Zincone compirà 67 anni il 4 novembre e aveva già in cassetto la comunicazione della raggiunta età del pensionamento, a partire dal 1 dicembre prossimo. Ma calcolando le numerose giornate di ferie arretrate ancora da smaltire e questa sospensione disciplinare forzata, la prima di una carriera in cui non figura alcuna macchia, di fatto è ormai arrivata al capolinea.
 

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