Case studenti a 700 euro, la replica di Brugnaro: «Non tutti i laureati saranno classe dirigente, dobbiamo far passare solo i migliori»

Sabato 27 Maggio 2023 di Tomaso Borzomì
Case studenti a 700 euro, la replica di Brugnaro: «Non tutti i laureati saranno classe dirigente, dobbiamo far passare solo i migliori»

VENEZIA - Non tutti i laureati saranno classe dirigente, non tutti lo meritano, e servirà fare una scrematura, a partire dalle istituzioni, il cui compito sarà anche quello di non far passare i "raccomandati". Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro torna sul tema del futuro e dopo la polemica dei 700 euro per una casa di uno studente, spiega ulteriormente la sua visione.

SGUARDO AL FUTURO

A margine dell'incontro con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha affermato perentorio: «Credo nella classe dirigente. I progetti che abbiamo in mente riguarderanno i prossimi vent'anni, non possono riguardare il proprio egoismo personale di oggi. Dobbiamo immaginare come sarà la classe dirigente? Come sarà capace di affrontare le grandi migrazioni? Come affronterà le nuove culture? Dovrà avere carattere, forza, entusiasmo. E ci vogliono le istituzioni che invece far chiacchiere, facciano fatti. E noi dobbiamo ricominciare a far selezione verso la meritocrazia, non c'è nulla da fare. Non passeranno tutti, non tutti diventeranno classe dirigente, dobbiamo far passare i migliori, non i raccomandati o chi urla di più».
Quindi Brugnaro è tornato sul finanziamento alla città, con una Legge speciale in scadenza e il rischio che si torni a dover bussare alla porta del Governo: «Le ho fatto vedere (a von der Leyen, ndr) come abbiamo speso i soldi ottenuti dall'Europa attraverso il Governo, le ho detto che siamo molto bravi, ma anche che la Legge speciale non è rifinanziata.

Servono 150 milioni per almeno dieci anni per mettere in sicurezza il futuro della città». E da esperto imprenditore, ha fatto toccare con mano alla presidente le necessità cittadine: «Le ho fatto toccare i mattoni che si sgretolavano in certe case per farle vedere cos'era il salso in città. Abbiamo iniziato un percorso importante, la Commissione Europea ha molta voce in capitolo su tante questioni». Sempre in tema economico, Brugnaro è tornato sul rapporto con Save: «Abbiamo dovuto agire con la Legge, mi spiace non aver potuto avvisare prima il presidente Marchi, ma sono un pubblico ufficiale, non posso avvisare se faccio provvedimenti che ti riguardano, non guardo in faccia a nessuno nel rispetto all'interesse della città e dei cittadini».

SEGNALI DI PACE

Ecco che poi Brugnaro ha idealmente tirato fuori il ramoscello d'ulivo: «Abbiamo sempre apprezzato il suo lavoro (di Marchi, ndr), lo aiuteremo, daremo le sollecitazioni al Masterplan di due miliardi, chiediamo soltanto due euro e mezzo, perché dalla tassa comunale prendiamo sì e no 20 cent. In città non si può chiedere di mettere altra Irpef ai cittadini, facendo questa operazione testimoniamo al Governo che abbiamo la possibilità di chiedere i soldi che ci servono». Quindi un passaggio riservato ai conti: «Nel mio mandato i conti li ho messi in sicurezza, ma il buco in città è grande, per quanto ridotto». E oltre a spazi per il divertimento, lo sport e il tempo libero, Brugnaro annuncia anche la volontà di allargare la rete di biblioteche a tutto il territorio: «Estendere le biblioteche a Marghera e Mestre, alle casermette napoleoniche in ristrutturazione a Forte Marghera sarebbe importante. A Bissuola c'è già una biblioteca, ma vediamo se rafforzando il sistema, parlando con i rettori, si può aprire di più la città ai giovani, quelli che hanno voglia di fare, non di piangersi addosso». Da ultimo, un monito: «Non possiamo avere solo i signori del no, capisco i timori, ma i canali vanno puliti, se no l'acqua aumenta, fa pressione e crea problemi».

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