Acqua alta, niente passerelle
E gli abusivi si arricchiscono

Lunedì 3 Marzo 2014 di Giorgia Pradolin
Maschere attraversano l'acqua alta con gli stivali
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VEENZIA - Maschere con gli stivali, turisti a piedi nudi o con i sacchi neri dell'immondizia legati ai piedi, tutti a cercare percorsi alternativi all'acqua alta mentre i venditori abusivi di stivali impazzavano in ogni angolo dell'area marciana gonfiando i prezzi e festeggiando l'assenza delle passerelle.



È lo scenario di un sabato notte di passione più che di divertimento, dove la punta massima di 105 centimetri raggiunti verso le 22.30 ha colto di sorpresa la maggior parte dei visitatori del centro storico, intrappolandoli nei punti più bassi e costringendoli a percorsi alternativi, dove questi erano consentiti. La “massima” è arrivata con circa mezz'ora di anticipo rispetto a quanto aveva previsto il Centro maree il giorno prima, ma ha fatto poca differenza, perché alle 23.30 San Marco era ancora una grande piscina e qualcuno sostiene che l'acqua sia salita ben oltre i 105.



Passerelle non se ne sono viste, dato che il servizio di "posa" è sospeso per il periodo di Carnevale, dal 20 febbraio al 6 marzo. Così, qualche gruppetto è rimasto bloccato sotto le “Procuratie nove”, e da lì, senza stivali, non si scampa, e chi si è rifiutato di cedere alle offerte degli ambulanti è rimasto per oltre un'ora sotto i portici in attesa che calasse l'alta marea. Tra questi molti giovani, alcuni veneziani che erano diretti alla festa all'Arsenale e hanno chiamato gli amici per avvertire che avrebbero ritardato.



I più fortunati si son fatti prendere a cavalcioni da chi aveva gli stivali chiedendo uno “strappo” fino alla riva, ma quelli ad essersela vista peggio sono stati gli stranieri bloccati sotto la torre dell'Orologio. «Abbiamo l'albergo a San Zaccaria e non possiamo raggiungerlo – spiega Anna, una signora milanese senza stivali – ora proviamo a fare il giro per Santa Maria Formosa, forse non cambierà molto ma almeno ci proviamo».



L'importante, infatti, era non restare fermi ad infreddolirsi ma lasciar trascorrere il tempo necessario all'abbassamento della marea. Due ragazze romane nella stessa situazione sono state più fortunate e attrezzate. «Il ristorante ci ha regalato dei sacchi neri dell'immondizia e stiamo consultando la cartina per capire che giro ci conviene fare per evitare il più possibile le zone sommerse».



«I bengalesi – aggiunge la giovane – volevano venderci gli stivali a 15-20 euro ma ci siamo rifiutate». Qualcuno ha colto il lato comico della situazione e si è tolto le scarpe per sguazzare e farsi fotografare a piedi nudi in mezzo all'acqua gelida della piazza più bella del mondo che, senza passerelle, offriva un panorama ancor più suggestivo.
Ultimo aggiornamento: 14:03

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