JESOLO - Come una domenica di inizio giugno, per una stagione davvero senza fine. Volano ancora una volta le presenze a Jesolo, città che ha appena concluso un ottimo fine settimana con l’ennesimo boom di pendolari e tantissimi turisti stanziali, tedeschi e austriaci compresi. Fino a ieri sono stati oltre cento gli hotel aperti (su un totale di 350), con una media di occupazione alberghiera in questo weekend arrivata al 95% e diverse punte di tutto esaurito e camere vendute agli stessi prezzi di giugno, ovvero tra gli 80 e 170 euro a notte.
OCCASIONE PERSA
Ma non tutti ne hanno approfittato, tanto che negli ultimi giorni si è consolidata una tendenza iniziata già lo scorso 10 settembre con hotel, ristoranti e attività chiusi nonostante il bel tempo e le presenze sopra la media. Parlando invece di aperture, ieri e sabato, sulla spiaggia trenta chioschi sono rimasti operativi (su circa 60), lavorando a pieno regime. Non a caso da giorni è stato bloccato lo smantellamento degli stabilimenti e ieri la spiaggia jesolana ha potuto offrire circa 10mila ombrelloni (su un totale di 40mila) ed è anche questo è comunque un segnale dell’allungamento stagionale. «Gli albergatori che sono rimasti aperti – ha commentato ieri sera Pierfrancesco Contarini, presidente dell’Associazione jesolana albergatori – hanno vissuto un fine settimana che è stato come un Ferragosto. L’occupazione media è stata del 95% e ha coronato un mese di settembre davvero molto positivo e che ha permesso di recuperare almeno una parte delle perdine di inizio stagione. Rispetto alla scorsa stagione, credo che settembre quest’anno chiuda con un +5%. E’ un dato che deve far riflettere».
IL PATTO PER LA CITTÀ
Ed è qui che il presidente degli albergatori rilancia la necessità di un patto per la città, favorendo aperture per tutto il mese di settembre. «Non possiamo più permetterci di chiudere la spiaggia a metà settembre – prosegue Contarini – gli ospiti che arrivano in questi giorni ci chiedono se l’arenile è ancora attrezzato. Inoltre gli hotel aperti hanno bisogno di negozi e pubblici esercizi aperti nelle vicinanze. Lo stesso ragionamento, ovviamente, vale anche al contrario. Serve un patto per la città: l’allungamento stagionale è una realtà, il prossimo anno le attività rimangano aperte fino a tutto settembre, un mese che ormai ci sta dando ottimi risultati». Possibilista ma al tempo stesso cauto Angelo Faloppa, presidente di Confcommercio: «Più che un patto serve coraggio – dice – iniziando a tenere aperto una settimana in più, passando poi per due fino ad arrivare a tutto il mese, il processo però deve essere graduale. Indubbiamente dobbiamo crederci tutti un po’ di più, però va detto che a chiudere non sono stati solo i negozi ma anche degli hotel, perfino delle strutture fronte-mare. Se nelle zone centrali c’è ancora un buon numero di negozi e hotel aperti, le chiusure si stanno facendo sentire soprattutto nelle zone più periferiche». Da parte sua il sindaco Christofer De Zotti ieri ha lanciato un messaggio chiaro: «Grazie – sono state le sue parole - a chi ha creduto nella città restando aperto a settembre». Situazione non dissimile a Bibione e Lignano: diversi hotel aperti (nella località veneta una decina di strutture accoglieranno i turisti anche in ottobre) ma negozi quasi tutti chiusi.
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