VENEZIA - Dopo tre giorni di lavoro Francesco Orazio e Gino Bon sono riusciti a riproporre il suggestivo presepe sull’acqua di Burano. La tradizione torna quindi a riprendere possesso di un luogo, la laguna appunto, con una delle rappresentazioni più belle del territorio intero. Quasi in una metafora sulle difficoltà del vivere a Venezia, il presepe ha conosciuto problemi nel recente passato, venendo sradicato dal suo luogo da acqua alta e vento.
Alcuni pezzi sono andati irrimediabilmente persi, altri invece no, sono stati recuperati e riposizionati lì, dall’artista che si occupa della creazione della rappresentazione. E così, come i residenti dell’isola denotano capacità di resistenza all’interno di un’area decisamente scomoda e poco collegata, come le code agli imbarcaderi dimostrano continuamente, ecco che il presepe torna a far bella mostra di sé. Come se non bastasse, c’è anche il tema del rilancio, perché i due si sono dati da fare abbellendo ulteriormente la posa in acqua. Quest’anno, oltre ai giochi di luce che si stagliano sull’acqua, il presepe sarà illuminato direttamente dalla riva. Ora i timori sono, come ogni anno, per il meteo, perché il rischio è che l’esposizione agli agenti atmosferici possa portarsi di nuovo via la Natalità sull’acqua. Per questo su Facebook e sul gruppo InfoBurano in particolare, Bon ha messo a disposizione il suo numero di telefono per chiunque volesse dare una mano. Il seme è stato piantato, ora però è necessario far sì che tutto questo lavoro, non certo semplice, non vada disperso. Infatti la richiesta di aiuto espressa via social è “preventiva” e mette le mani avanti, in caso di forti venti o acque alte che possano minare definitivamente la riuscita di un progetto che non solo cattura gli occhi dei visitatori, ma che consente anche ai residenti di apprezzarne le bellezze.