Bosco dello sport, oltre 50 tecnici al lavoro: da espropriare 85 ettari di terreni ai privati

Lunedì 12 Dicembre 2022 di Elisio Trevisan
Il progetto del bosco di Mestre
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MESTRE - Nonostante le varie voci contrarie e le perplessità sulle effettive possibilità di ottenere i soldi dall'Europa, il Comune sta marciando a tutta velocità per andare in gara e appaltare i lavori che consentiranno di realizzare il Bosco dello Sport a Tessera.

Impiegati e dirigenti degli assessorati Verde pubblico, Urbanistica, Patrimonio, Lavori pubblici, Viabilità e Pianificazione strategica sono impegnati a elaborare la documentazione necessaria: ben 52 persone, un piccolo esercito in pratica, sono al lavoro per mandare in gara il progetto entro il prossimo 31 dicembre.

LA CORSA
Per usufruire dei fondi europei messi a disposizione dal Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza), l'opera dovrà essere terminata entro il 30 giugno del 2026, e quindi il tempo a disposizione non è così abbondante. E queste 52 persone non sono le uniche in moto, dato che lo scorso agosto, un mese dopo l'avvio del procedimento per l'accesso ai fondi, per rispettare i tempi, il dirigente dell'area Lavori pubblici, Mobilità e trasporti, aveva firmato una determina per affidare a professionisti esterni l'incarico di Supporto al Rup e verificare la progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva.
Il Bosco dello Sport avrà un nuovo stadio da 16 mila posti (estensibile a 19 mila), un palasport da 10 mila posti e gli altri impianti sportivi, oltre all'area verde e ai parcheggi che sorgeranno su 115 ettari complessivi: 30 sono di proprietà del Comune tramite il Casinò e gli altri 85 dovranno essere espropriati ai privati.
Per realizzare l'opera servono 283 milioni di euro, un terzo dei quali arriverà dal Pnrr mentre il Comune metterà 78 milioni di euro che sono parte dei 90 milioni dell'avanzo libero di amministrazione del bilancio di Ca' Farsetti.

I DUBBI
Ed è proprio sui soldi che dovrebbero arrivare dall'Europa, tramite il Pnrr, che il Movimento 5 Stelle veneziano a fine novembre aveva presentato un'interrogazione alla Commissione Europea, sostenendo che «in corso d'opera rischia di rimanere senza i finanziamenti. I fondi devono essere utilizzati per interventi che devono avere come obiettivi la riqualificazione delle periferie degradate, la transizione ecologica e il Green new deal. A Tessera, invece, c'è un'area agricola, con la presenza significativa di flora e fauna, di suggestivi percorsi naturalistici, di fiumi di risorgiva, e non è per nulla disagiata dal momento che l'indice di criminalità è bassissimo e il disagio sociale praticamente inesistente». Per cui i grillini hanno proposto di spostare l'opera nelle aree abbandonate di Marghera.
E pure Italia Nostra, riferendosi ai previsti 57 ettari di verde pubblico (sui 115 complessivi destinati agli impianti), si è detta preoccupata per le conseguenze sull'ambiente e sulla fauna che popola le aree in questione, dato che sarà un verde artificiale con infrastrutture in cemento e altri materiali. Infine l'associazione ambientalista locale Criaa.Ve, in una lettera inviata all'Area sviluppo del territorio del Comune relativa alle osservazioni alla procedura Vas sul progetto, aveva aggiunto che il Comune dovrebbe acquisire anche il parere dell'Enac (la direzione dell'aeroporto) per tutelare l'incolumità delle persone che si trovano all'interno dei coni di rischio, ossia di atterraggio degli aerei, «tanto più che il 70% degli incidenti aeronautici avviene proprio in fase di atterraggio, quindi dal lato della testata pista ovest, distante circa 300 metri dal futuro Bosco dello Sport».

 

Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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