VENEZIA - Il “Violino di Noè” ha toccato le acque della laguna. Ieri pomeriggio, presso il cantiere “Chia” alla Giudecca. Un grande violino in legno è stato, infatti, varato come un’imbarcazione. È l’ennesima ideazione dell’artista del legno Livio De Marchi, 78 anni, che ha trovato ascolto e valido aiuto in Mario Bullo e Alessandro Vianello, oltre che in Denis e in Massimo Chia. «L’idea mi è venuta durante la pandemia - ha spiegato De Marchi - ovvero realizzare un grande violino in legno capace di galleggiare sull’acqua, emblema di musica, arte e cultura, i fattori che hanno sempre guidato la mia vita e la mia opera. È stato costruito proprio durante la pandemia, perciò si propone come segno di speranza e di rinascita in nome della musica, proprio qui, nella patria di Vivaldi».
Il violino, lungo 12,50 metri e largo 4, è stato assemblato in 20 pezzi, quindi facilmente smontabile e trasportabile, ed è stato realizzato in mogano, larice, tiglio, abete e noce, pressoché lo stesso legname delle gondole.
«Se l’Amministrazione ci concede il permesso - ha concluso De Marchi - In settembre vorremmo portare il violino in Canal Grande e realizzare un grande corteo acqueo con le barche delle associazioni remiere; una manifestazione solo per veneziani. Lo strumento toccherà Ca’ Farsetti, ma soprattutto i luoghi simbolo della cultura veneziana: Palazzo Grassi, il museo Guggenheim e la Punta della Salute. Ad ogni tappa, a bordo del violino salirà un musicista che si esibirà in brevi composizioni. Insomma, un particolare ed originale concerto acquatico».
Lo stato di galleggiamento è stato ottimo, come il generale comportamento dell’opera nell’acqua, elemento a cui è destinata. Oltre ai citati, al progetto hanno collaborato anche Michele Pitteri, Leone Zannovello, Nicola Lotto, Ugo Carmeni e Mattia De Marchi. Al varo erano presenti i consiglieri comunali Aldo Reato, Giovanni Giusto ed Emanuele Muresu. Ora il violino di Noè è anche pronto per solcare le acque del mondo, siano mari, fiumi o laghi.