Aspettando i banchi nuovi, studenti a lezione sulle sedie al Benedetti

Giovedì 17 Settembre 2020 di Alice Carlon
Un barcone di Veritas con i vecchi banchi buttati via per far posto a quelli nuovi
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I banchi nuovi sono arrivati tardi: così al liceo Benedetti ci sono state classi in cui gli studenti hanno dovuto fare lezione sulle sedie, senza nemmeno un appoggio dove sistemare i libri, anche perché quelli vecchi erano già stati portati via da Veritas. Questione di tempistica, pare. Perché i banchi in questione, quello voluti dal ministero, sono arrivati ieri a lezioni iniziate, stivati in magazzino e oggi probabilmente saranno sistemati.

Ma c’è da aggiungere anche questo al terzo giorno di scuole nell’era del Covid. In altre scuole i banchi pare arriveranno a metà ottobre mentre dopo una prima fornitura di gel e mascherine, sufficiente solo per coprire i primi 4 giorni di scuola, non si sa ancora nulla sulle prossime consegne tanto che i dirigenti hanno chiesto alle famiglie l’onere di acquistare autonomamente le mascherine ai figli in modo da utilizzare le scorte per il personale docente e non docente. Questa la situazione a ieri, quando finalmente tutti gli studenti degli istituti superiori veneziani erano in classe.

Lunedì, il primo giorno di scuola, si è data infatti precedenza alle prime e alle quinte, sempre dilazionando gli ingressi in orari diversi. Nei giorni seguenti, via via sono entrate tutte le altre classi cominciando in molti casi già la didattica a distanza a rotazione. L’organizzazione degli studenti (banchi e dotazioni a parte) ha tenuto, quello che però ha causato problemi sono stati gli assembramenti all’esterno, inevitabili in alcune situazioni, come quelle del liceo classico Marco Polo e del liceo artistico, dove le sedi sono affacciate in fondamente molto strette. Qualche disagio ancora al liceo scientifico Benedetti dove alcune classi invece che entrare alle 8 sono riuscite ad entrare solo alle 8:30 per via dei tempi di attesa legati ai protocolli di sicurezza. Difficile dilazionare ulteriormente gli ingressi tenendo conto dei tempi dilatati soprattutto per via dei “trasporti poco flessibili” spiegano dei docenti. Molti studenti infatti vengono da isole e zone con scarsi collegamenti come Pellestrina, Burano, Punta Sabbioni e sono legati agli orari dei mezzi.

«E’ andata bene come speravamo – spiega Jorge, studente dell’ultimo anno del Benedetti – eravamo più o meno tutti distanziati e tutti mascherati. Le prime e le quinte non avranno didattica a distanza mentre nelle altre classi ci saranno circa dai 3 ai 7 studenti che a rotazione seguiranno le lezioni online da casa, questo perché alcune aule sono troppo piccole per garantire la presenza di tutti con distanziamento di sicurezza. Per il resto manca ancora qualche professore e non sappiamo come si svolgeranno le due ore settimanali di educazione fisica». Al Marco Polo invece alcuni studenti hanno protestato per la calca che si è creata all’ingresso dell’istituto: «Dentro la scuola tutto era organizzato perfettamente – spiega Lorenzo – segnaletica orizzontale, banchi più o meno distanziati, gel disinfettante. Fuori invece era abbastanza un disastro, anche in uscita. Per fortuna la preside ha mandato una circolare in cui vietava di sostare davanti alla scuola dopo l’orario delle lezioni”. Al Barbarigo tutto regolare, dopo il tour de force causato dai danni della bomba d’acqua della scorsa settimana che hanno costretto il personale a dover nuovamente sanificare gli ambienti. All’alberghiero questa e la prossima settimana saranno dedicate alla formazione sui protocolli anti covid, particolarmente severi in un contesto dove gli studenti devono maneggiare il cibo . 
Ultimo aggiornamento: 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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