MESTRE - Lei ne è sicura: il giovane arabo con cui ha condiviso parte del viaggio sul Roma-Venezia è l'autore della strage di Berlino. Appena arrivata in laguna, al portiere dell'hotel di Cannaregio, dove alloggiava col marito, ha chiesto di poter parlare con le forze dell'ordine. E così la turista americana è stata convocata dai carabinieri e la sua testimonianza messa a verbale la sera del 23 dicembre. Lo stesso giorno, poco dopo le tre del mattino, in cui Anis Amri, era stato freddato in uno scontro a fuoco a Sesto San Giovanni, nell'hinterland milanese.
Il viaggio alcuni giorni prima: seduto poco lontano da lei, salito alla stazione Termini e sceso a Firenze. La turista si sarebbe resa conto che quel nordafricano era l'attentatore proprio dalle foto del suo volto diffuse. «Era da solo, senza bagaglio e l'ho sentito parlare al telefono anche in tedesco» avrebbe detto ai militari che hanno raccolto la testimonianza. Un incontro avvenuto un paio di giorni dopo l'attacco al mercatino di Natale. Immediatamente informata la Procura di Venezia, ha avviato gli accertamenti sui movimenti dell'attivista dell'Isis non trovando per ora riscontri.
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