Alessandro, campione di matematica a 12 anni fa calcoli complessi a mente

Sabato 16 Novembre 2019 di Alberto Francesconi
Alessandro, campione di matematica a 12 anni fa calcoli complessi a mente
6
MESTRE - Alessandro di sera non guarda la tv. Potrebbe farlo, dato che di pomeriggio è già impegnato con lo studio, ma deve allenarsi: non dal punto di vista fisico ma mentale, per riuscire a eseguire operazioni matematiche complesse in tempo reale. Basta fargli una domanda su un'operazione e lui ha pronta la risposta, come un computer in carne, ossa e neuroni. Soprattutto neuroni, dato che Alessandro ha solo 12 anni e un fisico minuto. Frequenta la seconda media all'istituto Santa Caterina di Mestre e ha al suo attivo un palmares di tutto rispetto: qualche mese fa a Udine ha vinto con ampio margine il campionato italiano Under 14 di calcolo mentale. Un successo che lo ha indotto a partecipare a un altro concorso con i ragazzi delle scuole superiori, dove è arrivato undicesimo. L'ultimo successo è fresco di pochi giorni: la settimana scorsa Alessandro, completo grigio e cravatta, si è presentato in Vaticano per ritirare, unico italiano fra nove personalità sul podio, il premio Giuseppe Sciacca per la matematica nella sede della Pontificia Università Urbaniana.
 
UN VERO FENOMENO
Un vero fenomeno, Alessandro, che ha già catturato l'attenzione del grande pubblico. Su You Tube c'è il video di una sua performance andata in onda su Raiuno, dove il ragazzino, interrogato da una prof d'eccezione come Paola Perego, doveva eseguire nel programma Superbrain una serie di quindici addizioni in pochi secondi. Naturalmente Alessandro è uscito vincitore nel suo calcolo contro il tempo. La cosa più difficile, a quanto pare, è stato mantenere il segreto con i suoi compagni di classe sull'esito della sua esibizione televisiva, dato che il programma era registrato e per contratto non poteva rivelare come se la fosse cavata prima che il programma fosse messo in onda. Durante la prova il ragazzino non si è mai scomposto, nonostante avesse davanti il pubblico e i suoi genitori seduti in prima fila: il padre Roberto, non vedente, e la mamma di origine giapponese da cui il ragazzino-computer ha preso i tratti somatici, oltre che il segreto dei suoi superpoteri. «Tutto è successo - racconta Roberto Lachin - quando la mamma durante un viaggio in Giappone gli ha regalato il soroban», un abaco tradizionale molto popolare in Oriente che serve a eseguire calcoli complessi spostando su un piano alcune file di cinque palline in legno che rappresentano le unità e le decine. Le operazioni si fanno con le mani, ma Alessandro ha imparato a farle con la mente, visualizzando nella sua testa la superficie del soroban e le palline da spostare. Così, mentre sciorina le sue operazioni, lo studente muove di continuo le mani immaginando di spostare le palline dell'abaco da una fila all'altra. Con una velocità di esecuzione sorprendente, soprattutto se si considera che Alessandro è abituato a pensare le operazioni in giapponese e a tradurre poi il risultato in italiano. Logico che a scuola la matematica, per lui, non abbia segreti, come del resto le altre materie. Un'attitudine che lo agevola anche in altri sport mentali come gli scacchi, che Alessandro ha praticato al circolo mestrino Capablanca vincendo alcuni trofei. La sua specialità però rimane la matematica, che lo studente conta un domani di poter sfruttare per lavoro: a quanto pare gli piacerebbe diventare pilota d'aereo, dove i numeri e la freddezza giocano un ruolo determinante. Così la sera, dopo avere mangiato e fatto i compiti, continua ad allenarsi con il suo abaco stampato in testa, mentre i polpastrelli continuano a muoversi in modo frenetico. È un gioco, o uno sport. Forse tutti e due.
Alberto Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci