Airbnb a Venezia, marchiate le case date in affitto ai turisti

Martedì 31 Dicembre 2019 di Roberta Brunetti
Airbnb a Venezia, marchiate le case date in affitto ai turisti
VENEZIA - Il simbolo di Airbnb trasformato in un cappio, al centro di un Qr Code. Stampato in migliaia di bollini affissi sulle porte di case e palazzi veneziani che ospitano una o più locazioni turistiche. L'ultima provocazione su un tema caldissimo in laguna, come quello degli alloggi sottratti alla residenza da un mercato turistico in costante ascesa, è arrivata di notte. Ignoti attivisti hanno marchiato le case con questi adesivi, piccoli, rossi, che non sono passati inosservati. Il Qr Code rimandava a un sito stopbnb.com che rilancia temi noti: dalla Venezia soffocata dal turismo, all'incompatibilità tra certi numeri - 3.863 adesivi per 5471 esercizi dichiarati, con più di 20mila posti letto - e una città viva. Un'iniziativa che ha anche sollevato critiche, soprattutto per quell'idea del marchio. Il segnale, se ancora ce ne fosse bisogno, di come la questione divida e non sia di facile soluzione.

L'APPELLO
Gli autori di quest'ultima azione preferiscono restare nell'anonimato. Nel sito spiegano di essere un «gruppo di ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani, che amano Venezia e vorrebbero poterci vivere. Abbiamo background diversi, studiato cose diverse, ci piacciono cose diverse, ma concordiamo sul fatto che questa città sia unica e vada preservata. E per questo ci attiviamo per tentare di salvarla». Per sistemare i loro bollini hanno usato la mappa del geoportale del Comune, andando a cercare, porta per porta, le locazioni turistiche. Tutti alloggi dichiarati, quindi, a cui andrebbe aggiunta l'area grigia dell'abusivismo. Comunque troppi per quelli di stopbnb che con i loro bollini rossi vogliono mostrare, per strada, l'entità del fenomeno. «Venezia sta morendo, il suo substrato sociale si disgrega - accusano -. Osserviamo il concretizzarsi dell'incubo della città-disneyland, di cui i cittadini che qui risiedono e lavorano sono solo delle maschere. Il piccolo proprietario che affitta per sopravvivere non si rende conto che tra poco nella città-disneyland non ci sarà più spazio nemmeno per lui. Il mercato immobiliare è drogato dalle locazioni a breve termine, spesso organizzate in gruppi di appartamenti la cui gestione è affidata a soggetti che vivono lontano dalla fragile realtà veneziana. E risulta molto difficile, quasi impossibile, rimanere a Venezia poiché scarseggia il lavoro al di fuori della monocultura del turismo».

LE REAZIONI
Problemi dibattuti da tempo. «Comuni a tante città turistiche - precisa l'assessore al turismo, Paola Mar - Ma questa idea di segnare le porte non mi piace affatto. É un brutto segnale. L'ennesima trovata per far parlare, ma che lascia il tempo che trova». L'assessore ricorda come il Comune abbia creato il geoportale proprio per «dare la possibilità al cittadino di sapere quante locazioni turistiche ci sono e segnalare eventuali fenomeni di abusivismo. Ora arriveranno anche le targhette con i codici identificati previsti dalla legge regionale». Ciò detto, resta il problema di fondo: una carenza legislativa che non consente di regolare davvero il settore. «Quello che potevamo farlo lo abbiamo fatto - conclude Mar - Ma c'è una distorsione del mercato per cui serve una legge nazionale».
La campagna degli adesivi non è piaciuta anche ai rappresentanti di chi lavora del settore delle affittanze turistiche. «Iniziative come questa fanno pensare. Non vorremmo che il prossimo passaggio siano le ritorsioni con gli spray - osserva Ondina Giacomin, presidente dell'Abbav - Il nostro settore rappresenta solo il 10% delle abitazioni di Venezia. Gli abusivi saranno il doppio, ma i paletti sono solo per noi». Rincara la dose anche il presidente di Agata, associazione che riunisce le agenzie che trattano le affittanze turistiche, Massimo Macatrozzo: «Questi degli adesivi sono da denuncia, quanto meno da multa. Non si può permettere alla gente di fare una cosa del genere. Ci sono altre sedi dove dire la propria opinione. Anch'io, come agenzia, preferirei affittare le case ai veneziani. Ma i proprietari non si fidano, le leggi non li tutelano. Andrebbero cambiate». Un'altra strada in salita.
Roberta Brunetti
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