A4, sul tavolo i 440 milioni per realizzare la terza corsia tra San Dona' e Portogruaro

Giovedì 4 Novembre 2021 di Maurizio Bait
A4, sul tavolo i 440 milioni per realizzare la terza corsia tra San Dona' e Portogruaro

Le energiche pressioni politiche e sociali hanno sortito l'effetto: lo Stato si accinge a finanziare con 440 milioni i lavori per realizzare il tratto di terza corsia A4 fra San Donà e Portogruaro, quello che rappresenta una vera e propria strozzatura fra i tratti già compiuti: a ovest fra San Donà e Quarto d'Altino e a est da Portogruaro allo snodo di Palmanova con la A23.

La previsione di spesa è contenuta nel testo del decreto infrastrutture in forza di un emendamento trasversale di marca soprattutto veneta: nell'imbuto d'asfalto fra San Donà e Portogruaro si contano già 15 morti da inizio anno, senza contare i feriti, i danni materiali, i ripetuti blocchi del traffico, che da parte sua continua a salire vertiginosamente sia sul fronte dei mezzi commerciali che di quelli privati.


L'ITER

Dopo l'approvazione della Camera, ora il decreto infrastrutture dovrà essere convertito in legge dal Senato nei prossimi giorni (entro martedì 9 novembre). La somma di 440 milioni viene ripartita in 40 milioni già per il 2021, altri 200 per il 2022 e i rimanenti 200 per il 2023. Non sono tutte le risorse occorrenti per realizzare la terza corsia lungo i 25, famigerati chilometri che separano il casello di San Donà da quello di Portogruaro: in realtà l'investimento complessivo arriva a 700 milioni, tuttavia la parte rimanente può essere assicurata dagli introiti dei pedaggi. Già Autovie venete, a concessione scaduta da oltre quattro anni (marzo 2017), ma pur tuttavia incaricata di finanziare la terza corsia, ha messo in campo 50 milioni per adeguare una dozzina di importanti interferenze, come si dice in gergo: si tratta di una dozzina di cavalcavia per i quali presto sarà indetta la gara, con previsione di affidamento dei lavori nei prossimi mesi estivi.


I TEMPI

Ma il punto cruciale è un richiamo al pragmatismo: prefigurare tempi rapidi, pur con i soldi sul tavolo, appartiene al novero dei sogni, poiché i tempi per costruire la terza corsia sul tratto in questione non potranno essere compressi al di sotto dei 4-5 anni. Prima di tutto, non è chiaro a chi dovranno essere consegnate tali risorse statali: ad Autovie? Al commissario A4 (il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga)? Oppure alla newco Autostrade Alto Adriatico, che però non ha ancora la nuova concessione trentennale? E anche superando tale aspetto, occorrerà completare le fasi di progettazione e dar corso alla gara. Soltanto dopo l'affidamento sarà possibile assistere al primo colpo di ruspa. Quanto alla newco, il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica) dovrebbe esaminare il suo dossier a breve, promuovendo l'ultima versione del piano economico.-finanziario di questa nuova Spa partecipata per due terzi dalla Regione Fvg e un terzo dal Veneto, ma con un capitale di appena 6 milioni di euro.
IL TRAVASOSi dirà: d'accordo, ma arriveranno le doti di Autovie venete. Ebbene trasferire l'azienda dal controllo di Friulia (finanziaria regionale del Fvg) a quello diretto della Regione e da questa alla newco comporta tempi stimabili attorno a un anno e al momento attuale nessun input è stato formalizzato dalla Regione a Friulia per avviare l'operazione dei trasferimenti azionari, per non parlare dello spinoso e ormai storico nodo della liquidazione delle quote detenute dai privati, fra i quali diversi istituti di credito e il Gruppo Generali. Proprio la questione dei soci privati da liquidare appare sempre più una criticità complessa implicata nella scelta del sistema in house, ossia una concessionaria interamente pubblica.


LA NEWCO ANAS

Qui, tuttavia, entra in gioco un ulteriore scenario: nel medesimo decreto infrastrutture si affida ad Autobrennero Spa il compito di indire una gara per finanza di progetto con lo scopo di affidare la nuova concessione della A22. La medesima Autobrennero vedrà riconosciuto un diritto di prelazione, a fine gara, qualora altri soggetti propongano offerte migliori. Una strada che non è stata imboccata per Autovie venete e l'A4 Venezia-Trieste. Non solo: ancora nel decreto infrastrutture si prevede la nascita di una nuova società in capo all'Anas per gestire la rete autostradale pubblica dell'Azienda di Stato. Ebbene, da un lato, il Veneto dovrà confrontarsi non iù con Anas direttamente ma con la Newco per la paritetica gestione della Cav (Passante di Mestre). D'altro canto, tale newco potrebbe espandersi acquisendo altre tratte autostradali o quote di altre concessionarie. Situazioni quanto mai dinamiche, che tuttavia non consentono all'attualità di formulare previsioni credibili. Un solo fatto è certo: i soldi statali per l'emergenza della terza corsia A4 sono in arrivo, ma i tempi rimangono lunghi.

Ultimo aggiornamento: 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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