Rissa al luna park, vigilanti indagati: l'intera categoria pronta a scioperare

Venerdì 24 Novembre 2023
Maxi rissa al luna park: indagato il vigilante

UDINE - Anche le guardie giurate del Friuli Venezia Giulia pronte ad incrociare le braccia. Stop ai servizi di vigilanza in discoteche, bar, feste o eventi. La minaccia arriva da Udine e come successo nella questione legata alla Protezione civile, c'è la legge di mezzo. Tutto è nato a seguito della maxi-rissa al luna-park di piazza I maggio, scoppiata domenica 12 novembre scorso, con protagonisti un gruppetto di ragazzi e gli addetti alla sicurezza dei giostrai, finiti ora indagati a seguito dell'indagine aperta sull'episodio da parte della Polizia della questura friulana. «Stiamo valutando, a livello Regionale di indire un'astensione dal lavoro, che sarà preventivamente comunicata a chi di competenza attacca Sergiu Morosanu, Responsabile dell'Agenzia di sicurezza CMP Lele Sicurity - dalle Discoteche, bar feste ed eventi dove siamo chiamati a svolgere il servizio e dove, molto spesso con le nuove disposizioni di Legge c'è l'obbligo della nostra presenza.

Questo cosa comporterà? Anche la chiusura dei locali o delle feste anche pubbliche? Siamo stati indagati e questo è un atto voluto e non dovuto. Così non si può lavorare».

L'agenzia è seguita dallo studio Tutino di Udine e racconta quanto successo in queste settimane, dopo l'episodio della rissa. «Improvvisamente e senza giustificazione abbiamo subito l'attacco - raccontano i vigilantes - e siamo dovuti intervenire per difendere minori, mamme e famiglie da lanci di pietre, cinghiate ed altro, posto in essere da giovani ragazzi anche stranieri che hanno deciso di prenderci di mira. Questi giovani, spesso consumano super alcolici, arrivano al Luna park con bottiglie e consumano sostanze stupefacenti. Dal canto nostro, abbiamo sempre svolto il lavoro con serietà e diligenza, avvisando il 112 ogni qual volta vi erano situazioni strane ed anomale, a tutela del luogo e dei presenti, e ci sono stati degli interventi. Quanto facciamo è pericoloso, molto pericoloso perchè cerchiamo per primi di garantire la sicurezza, se succede qualcosa, fino all'arrivo delle Forze di Polizia».

INDAGATI PER RISSA
Purtroppo però, continuano gli addetti alla sicurezza, «oltre ad aver subito la violenta e feroce aggressione, siamo stati indagati dalla Questura di Udine per il reato di rissa. Ciò significa che siamo considerati forse colpevoli di un qualcosa di anomalo che fin da subito dichiariamo di non aver fatto. Appreso un tanto ci siamo immediatamente messi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, su consiglio dello Studio Tutino, per riferire e per spiegare. Abbiamo anche presentato una denunzia per i fatti occorsi quindi credevamo di essere parti offese. Immaginate, ora inizia un percorso giudiziario che durerà anni, con esborsi di denaro ed esponendoci a ulteriori rischi. Abbiamo già chiesto audizione alla Procura della Repubblica concludono - Siamo sempre stati a favore delle Forze di Polizia ed abbiamo sempre cercato una collaborazione attiva, fattiva e leale, ma non veniamo mai chiamati o considerati da qualcuno, non si è mai cercato di creare una vera collaborazione che potrebbe portare a dei risultati importantissimi su fini operativi di risultato e di sicurezza. Il nostro portavoce Simone Tutino è stato incaricato di indire una conferenza stampa dove anche noi operatori presenzieremo, per raccontare cosa ci succede in servizio, cosa facciamo per acquisire il titolo ed i rischi che ogni notte subiamo».
 

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