UDINE - Pestaggio shock nel pomeriggio di sabato, in pieno giorno, in piazza Primo Maggio a Udine, ai margini dell'area attualmente occupata dalle giostre del Luna Park. Un pestaggio violento ai danni di un giovane, immortalato tra l'indifferenza generale delle altre persone che vi hanno assistito. Il video che ha iniziato a circolare ieri sulle chat e sui social, mostra come all'inizio siano in tre i ragazzi protagonisti, poi uno viene tirato via per il giubbotto.
CARABINIERI
Una chiamata comunque è arrivata in quelle ore al Comando provinciale dei Carabinieri di Udine: una persona ha segnalato lo scontro tra i ragazzi, ma una volta raggiunta la piazza i militari dell'Arma della compagnia friulana non hanno trovano traccia del pestaggio né della persona offesa, la situazione è apparsa regolare. Nessuno sul posto ha segnalato o condiviso informazioni in merito. Almeno fino a ieri pomeriggio non sono state presentate, alle forze dell'ordine, denunce o querele in merito a quanto successo. La Questura di Udine ha esaminato il video ed è impegnata a identificare i ragazzi per poterli sentire e cercare di capire cos'è successo. Tra l'altro poche ore più tardi altra violenta aggressione tra ragazzi a Trieste, in piazza Unità d'Italia. È finito in ospedale con il naso rotto, un trauma cranico importante da cui è scaturita anche un'emorragia cerebrale che ha costretto i sanitari a ricoverarlo all'ospedale di Cattinara la vittima dell'ennesimo violento fatto di cronaca registrato nel capoluogo regionale; si tratta di un ragazzo nato nel 2003 che, nella notte tra il 25 e il 26 marzo, è stato aggredito da un coetaneo. Al momento dell'aggressione il giovane si trovava in piazza Unità d'Italia, nei pressi della fontana dei Quattro continenti. Il pestaggio sarebbe nato per motivi di natura sentimentale. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Volante della questura di Trieste e i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure al malcapitato. La polizia lavora alle immagini di videosorveglianza, per riuscire a individuare il responsabile del grave fatto, che si trova a piede libero. Il giovane aggredito non è in pericolo di vita.
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