Il Consorzio Doc del Prosecco di Veneto e Friuli corre ai ripari da un lato per tutelare la qualità del prodotto in una annata maledetta, dall’altro per cercare di garantire al massimo i soci e di non far salire alle stelle il costo della bottiglia in una stagione decisamente complicata.
LA RESA
Il Consorzio, una volta individuati i comuni in cui i danni sono stati ingenti, ha chiesto e ottenuto dalla Regione di diminuire le rese delle uve conferite da 180 quintali ad ettaro a 150. Un calo di resa obbligatorio a fronte dei danni causati dalle grandinate. «In questa maniera - spiega l’assessore Stefano Zannier - il Consorzio tutela il proprio prodotto perchè grazie a sistemi decisamente molto sofisticati è stato subito in grado di delimitare le zone più colpite in Friuli Venezia Giulia e per i 21 Comuni ha chiesto un taglio della resa. Evidentemente - va avanti Zannier - non era possibile a fronte del calo di produzione garantire la stessa resa». L’assessore non lo dice, ma è chiaro che il riferimento è legato alla possibilità che qualcuno per mantenere i 180 quintali a ettaro potesse conferire uva non a norma con il disciplinare che per la produzione del Prosecco ha delle regole molto rigide per la denominazione di origine controllata.
LA SECONDA
Il Consorzio, però, ha chiesto anche un’altra modifica sempre con una ordinanza della Regione. Ebbene, c’è da dire che nel disciplinare è prevista per le zone del Fvg un’area di produzione con il vitigno Glera pari a due ettari e mezzo. Con la seconda delibera, quindi, i due ettari e mezzo sono stati estesi a cinque. Anche in questo caso si tratta di un provvedimento d’urgenza, legato appunto ai danni causati dalla grandine che ha limitato il raccolto. In questa maniera, chi aveva viti con il vitigno Glera, ma sforava gli originari 2.5 ettari e quindi avrebbe dovuto vendere quell’uva ad altri e non al Consorzio, adesso potrà, invece, conferirla al Consorzio proprio grazie alla ordinanza approvata dalla giunta regionale del Fvg. In questa maniera la vendita sarà maggiore da un lato e dall’altro potrà evitare che il vino quest’anno salga troppo di prezzo a fronte della carenza di uva. Ovviamente l’uva che va ad aggiungersi dovrà avere le stesse caratteristiche e le stesse qualità di quella prevista in origine. I controlli saranno dettagliati.
L’ASSESSORE
«Si tratta di provvedimenti chiesti direttamente dal Consorzio del Prosecco Doc per tutelare la qualità del loro prodotto, ma a fronte del dalo del raccolto che ci sarà quest’anno credo che tutti i consorzi Doc chiederanno la stessa cosa per garantire i soci da un lato e la qualità del vino dall’altra».
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