UDINE - È pronta a (ri)partire “Udine sotto le stelle”, che martedì 20 giugno ha avuto il via libera della giunta De Toni e oggi vedrà la presentazione ufficiale con il vicesindaco Alessandro Venanzi in prima fila.
Il servizio ai tavoli esterni, per tutelare la quiete pubblica, dovrà finire comunque all’una di notte. Per l’occupazione di suolo pubblico, quest’anno, gli esercenti pagheranno le tariffe per l’applicazione del canone patrimoniale stabilite dalla giunta a gennaio. Paletti anche per la musica, che dovrà essere - come in passato - solo di sottofondo, non oltre le 23 e a volume contenuto, anche dal vivo ma senza amplificatori. Niente deroghe ai rumori. Vietati poi panche e tavoli in legno modello sagra e chioschi per distribuire le bevande. Per bloccare il traffico saranno posizionate delle transenne: ovviamente, bisognerà mantenere una corsia libera per i mezzi di emergenza e dovrà essere garantito l’accesso dei frontisti.
LE ATTIVITÀ
Il debutto, però, non sembra indenne da polemiche. Diego Giordano, titolare della Pizzeria Biffi di via Poscolle, avrebbe preferito che fosse mantenuto anche il venerdì e che la rassegna potesse durare anche più settimane, come in passato. «Hanno voluto reimpostare l’evento. Credo che se avessero dato attenzione al flusso di gente che portava nei mesi estivi, il venerdì e il sabato specialmente, avrebbero cambiato idea. Ma la giunta vuole abbinare la manifestazione a eventi culturali. Credo che in una città non si debba pensare solo alla cultura. Le attività coinvolte, in passato, grazie a questa iniziativa, hanno salvato i mesi estivi.
Purtroppo la via non dispone di spazi esterni privati. Se affitto tavoli e sedie e posso fare solo sabato e domenica e non anche il venerdì, se ci sono, poniamo, tre weekend di pioggia, ho già mangiato il guadagno. Inoltre, si sono persi almeno 15 giorni a giugno e si perde anche settembre. Io non guardo alla cultura, guardo anche alla mia tasca. Purtroppo, ci sono almeno 13 venerdì in meno rispetto al passato. Sarebbe stato meglio rinunciare alla domenica». Secondo Giordano, «temo che non tutti aderiranno. Ringrazio comunque l’amministrazione e il comitato e la sua presidente». Venanzi ricorda che «in via Poscolle, lo hanno chiesto loro di fare solo sabato e domenica. Mi hanno mandato una richiesta come borgo Poscolle con tanto di carta intestata...». Per Gianni Croatto «sicuramente chiudendo via Poscolle ci saranno problemi di traffico, come l’anno scorso». «Ho chiesto che ci possa essere un contributo del Comune ai negozianti per delle manifestazioni a corredo. Speriamo che ci sarà».
Per Raffaele Pizzoferro, referente di Fipe Confcommercio, alla fine, «si è trovato un accordo fra quello che proponeva il Comune e le esigenze degli esercizi. C’erano, infatti, delle esigenze discordanti in alcune zone, come in via Poscolle, che la domenica mattina è in piena battuta di sole e questo non invoglia molto i visitatori». Della partita non sembrano essere, per ora, via Grazzano e via Aquileia («In via Aquileia l’anno scorso erano partiti, poi, per carenza di adesioni avevano lasciato», ricorda Pizzoferro). L’occupazione di suolo pubblico «a differenza del passato, non sarà completamente gratuita: per esigenze di bilancio, il Comune ha bisogno di riscuotere una quota». In giunta, se sul fronte degli eventi è passata anche la delibera sulla sagra di Godia (sempre chez Venanzi), l’assessore Ivano Marchiol ha portato la ciclabile di Sant’Osvaldo.