Il prosciutto di San Daniele sarà ancora più friulano: «Metà del mangime locale»

Giovedì 7 Aprile 2022 di Marco Aldighieri
Il prosciutto di San Daniele sarà ancora più friulano: «Metà del mangime locale»

SAN DANIELE - Il prosciutto di San Daniele dovrà essere più friulano.

Ed esultano i rappresentanti politici regionali all'Unione europea. È stata infatti pubblicata sulla Gazzetta ufficiale comunitaria la modifica al disciplinare di produzione del prosciutto Dop richiesta dal Consorzio di tutela che prevede una serie di migliorie e di nuove disposizioni a tutela del marchio. Lo comunica l´eurodeputato friulano Marco Dreosto, che ha dichiarato «il miglioramento delle garanzie di tutela delle nostre eccellenze territoriali da parte delle istituzioni europee non può che essere motivo di soddisfazione, soprattutto in un momento storico cosi difficile, che preoccupa le nostre filiere produttive». Diverse le migliorie ottenute, tra le quali l´aumento dei valori ponderali delle cosce fresche in forza al miglioramento genetico delle razze, sulle tempistiche della lavorazione del prodotto fresco e della stagionatura, sul metodo di produzione che impone che almeno il 50% della razione annuale in sostanza secca deve essere prodotta all´interno della zona geografica, garantendo qualità e legame con il territorio. Vantaggi anche per gli allevatori, che vedono inserito nel disciplinare il silomais come alimento per la sola fase di ingrasso, rafforzando la connessione con l´agricoltura locale. Sostituita anche la sigla D.O.T. con l´acronimo P.S.D. (Prosciutto di San Daniele) apposta sulla cotenna quale pre-marchio, al fine di migliorare la tracciabilità e la riconoscibilità del prodotto, rigorosamente riportate in lingua italiana.


L'APPELLO

Un aiuto alle aziende della filiera zootecnica (dagli allevatori ai trasformatori) gravemente colpite sia dall'onda lunga della guerra in Ucraina che dalla crisi energetica. «Accanto alla tragedia umanitaria, il conflitto bellico in Ucraina ha colpito duramente anche il settore della zootecnia regionale, dove stanno emergendo gravi criticità nel reperimento di alimenti concentrati come mais, soia e orzo. Non avendo a disposizione significative scorte alimentari, le imprese del Friuli Venezia Giulia sono dunque in balia delle oscillazioni di un mercato in cui le quotazioni degli alimenti destinati al settore zootecnico hanno raggiunto picchi elevatissimi e proibitivi». Lo afferma in una nota il consigliere regionale Sergio Bolzonello (Pd), primo firmatario di una mozione attraverso la quale chiede alla Giunta regionale di mettere in campo azioni a sostegno della zootecnia regionale. «È necessario un intervento della Regione per garantire finanziamenti agevolati per l'acquisto dell'alimentazione dei capi di bestiame ed evitare, quindi, che il mancato reperimento possa determinare il loro possibile abbattimento prematuro, proprio per l'impossibilità di garantire un sufficiente nutrimento. Le imprese del settore della zootecnia - continua Bolzonello - si trovano di fronte alla reale possibilità di non garantire un apporto alimentare sufficiente agli animali allevati, in particolare alle vacche da latte. Vanno ricordati gli strumenti a disposizione, a partire dal Fondo di rotazione regionale della legge 80/1992, in aggiunta o alternativa a contributi pubblici a fondo perduto, ma è necessario l'impegno della Regione nel garantire un finanziamento agevolato per l'acquisto di granelle e concentrati da destinare all'alimentazione del bestiame per i futuri 90 giorni fino a luglio, quando dovrebbero arrivare nei mercati le granelle dei nuovi raccolti, che potrebbero consentire un sostanziale miglioramento della situazione».
 

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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