Mancano infermieri, flop di bandi e avvisi. Falle in corsia e con l'arrivo delle ferie sarà ancora peggio

Dopo il primo anche il secondo avviso per i professionisti in corsia rischia di fallire, con problemi sempre maggiori

Mercoledì 7 Giugno 2023 di Camilla De Mori
Infermieri introvabili, flop di bandi e avvisi. Falle in corsia e con l'arrivo delle ferie sarà ancora peggio

UDINE - Dopo il "flop" del concorsone regionale per assumere a tempo indeterminato 639 infermieri, sembra un flop bis anche l'avviso pubblico per soli titoli bandito da Arcs per coprire 515 posti a tempo determinato e tappare le falle in corsia.

Esemplare il caso dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, dove il direttore Denis Caporale, dopo tutto l'iter, potrà contare (se i numeri reggeranno fino alla fine) su meno di un terzo dei professionisti che AsuFc avrebbe voluto reclutare a tempo determinato. Come risulta da un decreto del 31 maggio scorso, infatti, rispetto al fabbisogno di 193 infermieri bandito per l'Azienda udinese, le domande arrivate erano state 115 (ma due risultavano già in servizio in AsuFc). E, dopo il sondaggio di rito, il numero si è assottigliato ancora, fra rinunce e decadenze per mancata risposta, arrivando a 61, che, al 31 maggio, avevano accettato la proposta di assunzione a tempo determinato per 36 mesi. «Ma questa è una cifra che resta sulla carta fino a quando non li vediamo. In AsuFc secondo noi mancano almeno 700 infermieri: una sfida enorme», rileva Afrim Caslli (Nursind).


I NUMERI
Con l'avviso pubblico di Arcs del 28 marzo per le assunzioni a tempo determinato nelle Aziende della regione, si puntava a coprire oltre 500 posti: 61 per Asfo e Cro, 255 fra Asugi e Burlo, 193 per AsuFc e 6 per la Sores (che dipende da Arcs). Per l'ambito pordenonese, alla scadenza erano arrivate 46 domande, 177 per quello triestino e 115 per AsuFc. Ma una cosa sono le domande, un'altra l'effettiva disponibilità. Come spiega Luca Petruz (Nursind Fvg), a Trieste, alla fin della fiera, al colloquio si sono presentati «in 115 per ora», quindi meno della metà di quanti ne servirebbero. Nel Pordenonese, «in 21 hanno espresso la volontà di essere assunti», mentre in AsuFc, come detto, su 115 domande solo 61 persone (ossia meno di un terzo del necessario), al 31 maggio scorso, avevano accettato la proposta. Ancora più complicato il quadro nella centrale dei soccorsi. Per Sores, in seguito all'accertamento dei titoli di riserva e preferenza, la graduatoria stilata da Arcs inizialmente comprendeva 21 fra vincitori e idonei. Ma fra i candidati due hanno rinunciato sin da subito. L'Azienda aveva quindi deciso, con decreto del 10 maggio, di assumere a tempo pieno e determinato 12 infermieri. Già a fine mese, però, il quadro era cambiato, tanto che Arcs ha dovuto attingere una seconda volta alla graduatoria, dopo le rinunce di altri due infermieri vincitori e dopo che un terzo non ha comunicato la sua disponibilità nei termini previsti. Per coprire i posti scoperti, Arcs ha cercato così di prendere altri sei professionisti nella lista di idonei. Ma ha dovuto fare i conti con una sfilza fra ulteriori rinunce (una) e decadenze per mancata risposta (quattro). «Alla fine purtroppo in Sores non sono riusciti ad assumere nessuno. Gli unici disponibili attualmente sono due colleghi di Asfo che sono pronti a essere assunti. A loro purtroppo è stata rifiutata la domanda di aspettativa da parte di Asfo. Questo sarà oggetto di discussione in direzione centrale e con l'assessore Riccardo Riccardi, per capire come mai a questi due professionisti venga impedito di andare a lavorare in Sores, quando hanno fatto domanda di aspettativa, ottenendo purtroppo il rifiuto. Questo, peraltro, va contro un decreto regionale», spiega Afrim Caslli (Nursind).


LE REAZIONI
«È importante assumere gli infermieri con ogni mezzo ma come ci aspettavamo per un bando a tempo determinato non c'è stata una gran partecipazione. Mi aspetto che nei concorsi a tempo indeterminato reperiremo un numero importante di infermieri per andare a sopperire almeno in parte le carenze di organico», commenta Stefano Bressan (Uil Fpl). Giuseppe Pennino (Cisl Fp) si preoccupa per le ferie imminenti: «Forse bisognerà fare chiarezza su come garantiremo il piano ferie, soprattutto se verranno autorizzate le prestazioni aggiuntive che in questo momento rappresentano per il personale infermieristico uno degli strumenti che permetterebbe di rispondere alle criticità di questo profilo». Per Andrea Traunero (Fp Cgil) gli esiti dell'avviso per le assunzioni a tempo dimostrano «la mancata programmazione su tutto. Se lo hanno fatto per il piano ferie, dovevano pensarci prima. Ci dev'essere una pianificazione delle assunzioni, perché assumere a gettone non aiuta il sistema pubblico a rimanere pubblico. Bisogna sedersi attorno a un tavolo e non continuare con i proclami».

Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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