Centrale unica 112: di nuovo in tilt, e i tablet nuovi 118 non funzionano

Sabato 13 Maggio 2017 di Paola Treppo
Centrale unica 112: di nuovo in tilt, e i tablet nuovi 118 non funzionano
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FRIULI VENEZIA GIULIA - Centrale unica Nue 112: di nuovo in tilt, e i tablet nuovi 118 non funzionano. Ancora problemi insomma, per questa nuova centrale che gestisce tutte le chiamate di emergenza del Friuli Venezia Giulia in arrivo dai numeri 112, 113, 115 e 118. L'ultimo tilt giovedì 11 maggio quando una nube maleodorante sul Pordenonese ha portato molte persone a chiamare il Nue 112 per avere informazioni e per darle. Come era già accaduto, visto il sovraccarico, le telefonate sono state deviate a Brescia

«La differenza tra Friuli Venezia Giulia e Lombardia consiste nel fatto che loro hanno 10 milioni di abitanti e possono avere 3 centrali operative che si supportano a vicenda. Noi abbiamo 1,2 milioni di abitanti e una centrale sola. È quindi logico fare accordi extraregionali» dice l'assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin. «Tra le 19 e le 20 sono state 274 le telefonate abbandonate dopo 4 squilli. In proposito la Protezione civile invita i cittadini a attendere, specie in caso di un grave problema di salute o di ordine pubblico, perché a tutte le chiamate viene data una risposta».

Chiamate in coda 
«Le uniche occasioni in cui si verificano picchi di chiamate riguardano situazioni che solitamente erano gestite dal 115 dei vigili del fuoco. Ma c'è una significativa differenza tra il precedente sistema e quello attuale: le chiamate in coda sul 112, per obbligo del servizio, sono soggette a richiamata, mentre prima andavano perdute. L'operatore del 112 è sempre tenuto a richiamare le telefonate in coda che non è riuscito a gestire in tempo. L'operatore del 115 non lo faceva e, anzi, in caso di sovraccarico, semplicemente non rispondeva».
 
«Il 112 - evidenzia Panontin - è strutturato per rispondere a una media che normalmente non supera qualche centinaio di telefonate all'ora. Se dovessimo strutturare il servizio per rispondere a 1.000 telefonate all'ora dovremmo più che raddoppiate il personale in servizio e di conseguenza i costi lieviterebbero inutilmente, poiché normalmente sarebbe personale inutilizzato e pagato a vuoto. Il servizio è strutturato in maniera ottimale e non potrebbe essere diverso da quello che è».
 
I tablet del 118 non funzionano
«Dopo le numerose criticità segnalate dagli operatori del 118 durante il primo mese di utilizzo del nuovo sistema di comunicazione e navigazione, che avrebbe dovuto essere il fulcro del sistema tecnologico di gestione degli interventi tra la Centrale unica per le emergenze di Palmanova e i mezzi di soccorso, il Datcom e geolocalizzazione dei mezzi, veniamo a sapere che "la direzione ha ritenuto di rinunciare temporaneamente ai primi due servizi in attesa di avere a disposizione un sistema che crei un reale valore aggiunto per gli operatori". A comunicarlo con nota ufficiale è l'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi, l'Egas, in cui è incardinata la gestione unificata del soccorso sanitario regionale».
 
A intervenire in merito è il portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Andrea Ussai: «Nei mesi scorsi avevamo già denunciato le continue criticità di un sistema privo di mezzi adeguati che la giunta Serracchiani aveva voluto far partire in tutta fretta. Disservizi tutti reali e documentati - dice Ussai -. Nonostante questo ci siamo sentiti dire dall'assessore Telesca che le nostre erano solo strumentalizzazioni. Quali sono i fatti concreti? Che ora i tablet vengono ritirati. Si torna pertanto al metodo precedente che si basa sull'utilizzo della radio per fornire le informazioni sui luoghi da raggiungere, sulla posizione dei diversi mezzi di soccorso e sul tipo di intervento da effettuare».
 
«Purtroppo però, in questo mese, gli operatori della Centrale unica, anche a causa di un organico incompleto, sono stati sovraccaricati di lavoro: hanno formato gli infermieri non esperti e hanno dovuto utilizzare un sistema tecnologico inadeguato. Tutto questo ha portato inevitabilmente all'aumento delle probabilità di commettere errori e di ritardare le operazioni di soccorso - denuncia ancora il consigliere regionale M5S -.

Adesso il ritiro dei tablet è una ammissione di colpa ma almeno è un primo passo per risolvere una delle principali criticità».

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