Fondali bassi e barche incagliate, corteo in mare di pescatori e diportisti per dragare il canale del porto di Marano Lagunare

Venerdì 13 Agosto 2021
Fondali bassi e barche incagliate, corteo in mare di pescatori e diportisti per dragare il canale del porto di Marano Lagunare

MARANO LAGUNARE “Basta pantan, draghemo Maran!”. Sarà questo il motto che condurrà sabato 14 agosto, la protesta di pescatori e diportisti di Marano Lagunare, ormai stremati dai mancati dragaggi dei canali che conducono in laguna e dalle infinite promesse, mai realizzate. Da mesi le barche si incagliano per i bassi fondali, i pescherecci devono sperare nelle alte maree per evitare di arare i fondali, le imbarcazioni da diporto che si sono spostate nelle marine di Lignano in quanto impossibilitate a muoversi, con danni economici e sociali.
L’appuntamento è alle ore 9: un lungo corteo di imbarcazioni bardate di drappi neri e cartelli, dal porto maranese si snoderà lungo la bocca di porto, per poi dirigersi lungo il canale verso Lignano. A organizzare la manifestazione sono i pescatori della cooperativa San Vito, i diportisti della nautica Portomaran, il Conamar (Consorzio nautico maranese), il Cogemo (consorzio molluschi), l’azienda di pescaturismo Zentilin, i vallicoltori, le barche turistiche Saturno e Santa Maria, l’associazione sportiva nautica Maranese, Assonautica Mure, la Compagnia dei Casoneri, con il Comune di Marano Lagunare. 
IL SINDACO
«La manifestazione coinvolge pescatori, diportisti, artigiani, barche turistiche e anche l’amministrazione comunale ci sarà in rappresentanza di tutta la cittadinanza maranese» ha spiegato il sindaco di Marano Lagunare Mauro Popesso. «La manifestazione ha lo scopo di sensibilizzare tutti i livelli istituzionali affinché ci sia uno sblocco dei lavori. Lavori che ormai non possono più attendere. Chiunque voglia partecipare con la propria imbarcazione è il benvenuto».
IL PROBLEMA
Lo stop ai dragaggi è legato a disquisizioni tecniche rispetto alla competenza sulle acque del porto: se sono interne i sedimenti possono essere depositati in laguna, se sono esterne (di mare) vanno smaltiti in apposite strutture con notevoli costi. Come ha spiegato il sindaco Popesso, «vogliamo che la voce della nostra protesta arrivi a Roma, alle istituzioni romane deputate a risolvere l’annoso problema dei mancati dragaggi nel porto di Marano, giunto ormai a un punto difficile, se non impossibile, di gestione. Le imbarcazioni da diporto e da pesca ormeggiate nel porto di Marano – aggiunge – soffrono in maniera pesante le manovre di ormeggio, di navigazione in tutto il porto. Sempre più spesso sono costrette a pianificare le entrate e le uscite in base alla marea, con gravi problemi di sicurezza per le stesse imbarcazioni e i loro equipaggi. Diverse sono infatti le barche da pesca e diporto che nel corso dell’anno si sono incagliate in pieno canale, a pochi metri dalle banchine di attracco».
LA DARSENA
Dello stesso avviso anche Ivano Milocco, presidente di Porto Maran, un’altra realtà fondamentale nell’economia maranese che ha subito pesanti ripercussioni da questa situazione, con disdette di diportisti stanchi ormai di non potersi più muovere in libertà. «Il problema dei dragaggi ci sta a cuore e ci stiamo adoperando da tempo per predisporre le procedure necessarie a un rapido avvio dei lavori ormai indispensabili per rendere regolarmente navigabili le acque interne, in particolare quelle destinate al traffico delle navi e alle attività diportistiche» aveva spiegato a maggio l’assessore regionale all’ambiente Fabio Scoccimarro, in vista a Marano. «Tuttavia la Regione – aveva aggiunto - nonostante abbia saputo predisporre celermente la documentazione necessaria, si deve scontrare con un sistema farraginoso, che di fatto, anziché tutelare l’ambiente in modo sostenibile, rischia a lungo andare di ottenere l’effetto opposto, danneggiando nel contempo l’economia collegata».

Ultimo aggiornamento: 21:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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