Troppo stress e richiami al lavoro, il 42% del personale Nue 112 ha chiesto il trasferimento

Venerdì 28 Ottobre 2022 di Camilla De Mori
Troppo stress e richiami al lavoro, il 42% del personale Nue 112 ha chiesto il trasferimento

PALMANOVA - «Turni pesanti», «frequenti richiami in servizio», domeniche e festivi al lavoro. Anche al servizio Nue 112, fra i dipendenti della Protezione civile regionale che rispondono al telefono da Palmanova quando qualcuno segnala un'emergenza ci sarebbe già chi prepara la grande fuga. «Il 42% di personale ha fatto richiesta di trasferimento nell'ultimo anno contro una media del 14% nel triennio.

Secondo me questo è il dato più inquietante, sintomo di estremo malessere. Il dato è ufficiale e riportato nel documento sullo stress lavoro correlato» di marzo scorso, spiega Michele Lampe (Uil Fpl), che segue il personale della Protezione civile Fvg. Nello stesso documento, rileva ancora Lampe, si fa riferimento anche ai giorni di assenza per malattia, aumentati a dismisura: l'indicatore (risultato dei giorni di assenza diviso per il numero dei lavoratori per cento), spiega il sindacalista, è salito «a 1034% nell'ultimo anno contro il 458 della media del triennio. Se uno non riposa quando è previsto, a forza di dai e dai...».


L'ORGANICO
Il nodo maggiore, messo sotto la lente anche dal segretario regionale Uil Fpl Stefano Bressan sono i buchi in organico: «Non c'è stato sufficiente turnover e il personale è troppe volte richiamato in servizio in reperibilità nella giornata di riposo, con la conseguenza che il necessario recupero psico-fisico non può avvenire e il rischio di burnout è concreto», dice Bressan, che confida che «il grido di aiuto dei lavoratori» trovi ascolto in Regione, a cui chiede un incontro e l'istituzione di un tavolo tecnico. «Rispetto a una dotazione teorica di 41 operatori al Nue attualmente sono operativi meno della metà, fra malattie e altro», aggiunge Lampe. Che fa i conti. Rispetto ai numeri su carta, dice, vanno considerate «quattro malattie lunghe senza data di rientro, un esonero dal servizio per decisione del medico competente, due in prestito da un altro servizio. E 6 interinali in scadenza il 31 dicembre. In assemblea i dipendenti ci hanno detto: Veniamo pagati come qualsiasi altro impiegato, ma lo stress a cui siamo sottoposti non è paragonabile. Loro gestiscono vite, ma hanno la paga da operai. La maggior parte ha un inquadramento di categoria B. Chiediamo che venga riconosciuto che il servizio che svolgono è diverso. E chiediamo assunzioni». Una delle battaglie che i sindacati (congiuntamente, la Fp Cgil, la Cisl Fp, la Uil Fpl e l'Ugl) stanno facendo in vista della prossima tornata di rinnovo contrattuale è proprio per modifiche normativo-giuridiche che rivedano il ruolo degli operatori del Nue 112 come del resto della Protezione civile. Bressan lamenta «la mancata adesione al documento della Cisal, che inspiegabilmente preferisce procedere con il mero adeguamento economico». Secondo Bressan, però, i problemi posti dai lavoratori «non possono trovare risposta in pochi soldi ma subito».


LA CISL
«Ci sono state delle criticità iniziali per le assunzioni, poi sono entrate forze fresche. Adesso hanno problemi con le turnazioni e con le festività infrasettimanali. Dovremo poi affrontare l'argomento con il nuovo ordinamento professionale in sede di contratto a breve», dice Massimo Bevilacqua (Cisl Fp). Anche la Cisl ricorda che «in altre regioni come la Lombardia quelli del Nue sono di categoria C e questa era una delle nostre richieste iniziali. Ma non mi sento di dire che tutti i B passeranno a C, perché ci vogliono soldi».


LA CISAL
«Manca personale. Al Nue 112 è quasi dimezzato - conferma Paola Alzetta (Cisal) -. I responsabili di turno vengono pagati come gli altri. È chiaro che poi le persone vogliono andarsene: hanno turni allucinanti». Alzetta non ci sta a far passare il suo sindacato per quello che si accontenta degli spiccioli: «La Cisal - ricorda - aveva contestato sin dalla nascita del servizio Nue 112 la scelta dell'amministrazione di dotarsi di personale di categoria B. Perché la Uil si sveglia solo adesso? Non è vero poi che non abbiamo aderito al documento perché vogliamo solo l'aumento economico. Le altre sigle nel loro testo fanno la lista della spesa di tutto quello che è necessario modificare. Ma oggi siamo nel 2022 e il contratto di cui si parla è del 2019-21, cioè del triennio scaduto. Se iniziamo adesso a discutere su un contratto scaduto non finiamo più. Noi diciamo: mettiamo mano su quello che ci serve urgentemente e poi lavoriamo sul contratto 2022-2024. A gennaio ci sediamo e discutiamo della riorganizzazione. E intanto diamo i soldi a chi deve pagare le bollette».
 

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