Mobbing in caserma, carabiniere stressato fa causa all'Arma: riconosciuta l'invalidità a vita, ma niente soldi

Mercoledì 10 Gennaio 2024
Un carabiniere
PORDENONE - Uno stress, causato dalla conflittualità sul lavoro e dal comportamento dei superiori, era divenuto patologico. La Corte dei conti aveva riconosciuto a un ex militare dell'Arma in servizio nel Friuli Occidentale la dipendenza da causa di servizio dell'infermità diagnosticata. E sulla vicenda il Tar era intervenuto annullando tre provvedimenti di destituzione dal servizio. L'uomo - attraverso gli avvocati Giovanna Passiatore e Patrizia Pino - ha fatto nuovamente ricorso ai giudici amministrativi del Friuli Venezia Giulia per ottenere da ministero della Difesa e del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri il risarcimento dei danni patrimoniali e non, in particolare del danno biologico, morale, psichico, esistenziale, alla vita di relazione e alla dignità personale, nella misura di mezzo milione di euro. Una richiesta che il Tar ha respinto. «Avevamo chiesto l'accertamento dei danni - osservano le due legali - invece il Tar ha giudicato i singoli casi della complessa vicenda a suo tempo già analizzati. È una sorta di mobbing che il nostro assistito ha patito, peraltro ha perso il lavoro. Valuteremo il ricorso al Consiglio di Stato».
L'ex carabiniere nel 2020 ha ottenuto il riconoscimento di un'invalidità a vita dovuta alle patologie sofferte per motivi di servizio e durante l'attività lavorativa, insorte «soprattutto a causa e in conseguenza del comportamento illegittimo tenuto dalla parte datoriale nel corso del rapporto di servizio intercorso», inquadrate «nell'ambito di un comportamento sistematico adottato in suo danno dall'Arma dei Carabinieri», come si legge nella sentenza. Ed è sulla scia di questa situazione che era stato chiesto il risarcimento dei danni.
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