Malore dopo una gita in bicicletta, morto Claudio Rinaldi

Venerdì 21 Agosto 2020 di Cristina Antonutti
Lutto morto Claudio Rinaldi
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PASIAN DI PRATO Sport, giornalismo e comunità di Pasian di Prato in lutto per l’improvvisa morte di Claudio Rinaldi, 59 anni, ex ferroviere in pensione, cronista al Gazzettino dal 1989 al 2013, quando ha portato la sua esperienza al Messaggero Veneto. Il suo cuore si è fermato ieri pomeriggio, dopo una gita in bicicletta con gli amici e la moglie Patrizia Gugliotta lungo la ciclabile da Tarvisio a Kranjska Gora, una sciocchezza per gambe che sui pedali hanno macinato chilometri su chilometri in tutto il Friuli. Si è accasciato nel parcheggio dei laghi di Fusine. Un medico si è avvicinato e ha prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo di un’ambulanza, purtroppo non è stato possibile salvargli la vita.
COMBATTIVO
Claudio avevano lo sport nel sangue sin da bambino: ciclismo (gareggiò anche nelle giovanili), calcio, montagna. Lo ha praticato e raccontato come può soltanto chi ha spinto la bicicletta sui tornanti dello Stelvio, faticato su campi di calcio o sulle vie ferrate. Era uno che non mollava, sempre pronto alle sfide. Determinato e animato da un notevole agonismo. Ricordarlo per il suo impegno giornalistico nel calcio dilettanti è come metterlo all’angolo. Perchè al di dà del cronista sportivo, c’è l’uomo impegnato nella politica (è stato candidato sindaco a Pasian di Prato) e nel sociale, dove ha lasciato un’impronta importante con l’Associazione Luca Onlus. Il 20 luglio 2009 aveva perso il figlio Riccardo, 14 anni, un dolore a cui nessun genitore dovrebbe essere condannato. Si era mosso l’intero Friuli per finanziare il viaggio della speranza a Houston, in Texas, per Ricky. I medici dell’MD Anderson Hospital avevano messo a punto un’associazione innovativa di farmaci chemioterapici e, soprattutto, un farmaco mirato sulla specifica alterazione cellulare del giovane paziente. Riccardo, grazie all’interessamento dello scienziato udinese Mauro Ferrari, aveva potuto sottoporsi alle cure a Udine. Quando è mancato, Claudio e Lucia D’Antoni, la sua prima moglie, avevano dirottato il fondi non utilizzati verso la onlus e nel 2011 è stato possibile inaugurare Casa Ricky, in via Forni di Sotto a Udine, una struttura di accoglienza per le famiglie dei bambini ricoverati per lungo tempo in ospedale.
IL CRONISTA
Rinaldi aveva cominciato a collaborare con il Gazzettino nel 1989. Era il corrispondente di Pasian di Prato, il suo paese, Campoformido e Pozzuolo. Era impegnativo, ma lui riusciva a garantire anche i servizi per partite di basket e calcio. Erano gli anni in cui lavorava come macchinista per le Ferrovie. Copriva percorsi lunghi e una volta a destinazione era costretto a uno stop. Non sono state ore di ozio in attesa di tornare in Friuli: le ha trascorse studiando sui libri fino a laurearsi in Scienze politiche. Mai banale, puntuale nelle sue cronache, era un pungolatore, come lo era con se stesso per ottenere sempre il meglio. Era l’inizio degli anni ‘90, l’allora direttore Giorgio Lago premiava l’impegno dei collaboratori sportivi con un pass speciale: quello della tribuna stampa al “Friuli”, dove Rinaldi, assieme agli amici-colleghi Roberto Zanitti e Sandro Stefanini, raccontava le imprese dell’Udinese.
Alla moglie Patrizia e alla famiglia vanno le condoglianze e l’abbraccio della redazione. Mandi Claudio.
Ultimo aggiornamento: 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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