Morto Sergio Gervasutti "Il direttore": una vita tra cronaca e storia

Lunedì 2 Agosto 2021 di G. S.
Sergio Gervasutti in una foto recente

UDINE - Se n'è andato nel sonno poco prima dell'alba di oggi, lunedì 2 agosto, nella sua casa di Udine Sergio Gervasutti, "Il Direttore".

Aveva 83 anni. Giornalista nell'anima, faceva parte di quella razza di cronisti vecchio stampo che ha percorso tutta la carriera, partendo dalla corrispondenza per arrivare fino alla direzione di giornali. 

Nato a Palmanova nel 1937, iniziò come corrispondente del Piccolo di Trieste per approdare al Gazzettino negli anni '60 nella redazione di Udine e guidarla. Da qui poi fece il capo di quasi tutte le redazioni del Gazzettino, fino alla nomina di inviato speciale: seguì da vicino gli anni del terrorismo e la strage di piazza Fontana. Nel 1982 divenne direttore del Giornale di Vicenza: vi rimase due anni fino a quando Gustavo Selva lo volle come suo vice di nuovo al Gazzettino. Con la direzione di Giorgio Lago ridisegnò il nostro giornale e ideò il duplice dorso locale e nazionale. Lasciò la sede di via Torino a Mestre per andare a dirigere la Provincia di Como fino al 1992, quando tornò nel suo Friuli come direttore de Il Messaggero Veneto fino alla pensione nel 2000. 

Ma Sergio Gervasutti, dinamico com'era, non poteva certo restar fermo: si dedicò alla sua passione, la scrittura di libri storici (celebre "ll giorno nero di Porzus", "Uccidete Mussolini. Il Duce nel mirino”), continuò a scrivere la sua rubrica nella pagina delle lettere del Messaggero Veneto e ogni mattina presto leggeva sul tablet 8 quotidiani a cui era abbonato. Appena quattro giorni fa era morto suo fratello Luigi, giornalista e anche lui direttore della Prealpina di Varese. Il giornalismo in casa Gervarsutti continua con Ario (nostro collega al Gazzettino ed ex direttore del Giornale di Vicenza), a cui vanno le condoglianze della redazione intera, così come agli altri due figli di Sergio, Luca e Cecilia.

I funerali saranno giovedì 5 agosto nel duomo di Palmanova.

«Un direttore che non aveva paura di osare, che difendeva sempre la libertà dei giornalisti e il cui passaggio ha lasciato un segno indelebile all'interno dei molti giornali in cui ha lavorato e che ha guidato». Così il governatore della Regione Massimiliano Fedriga ricorda la figura di Sergio Gervasutti. «Uomo gentile e buono d'animo - prosegue Fedriga - la sua è stata una »firma« che si è sempre caratterizzata per oculatezza e profondità dei temi trattati, in modo particolare per quelli riguardanti il Friuli, terra che ha sempre amato con grande passione e sulla quale si è concentrato anche dopo aver lasciato la direzione del giornale. Ai familiari - conclude il governatore della Regione - porgo le più sentite condoglianze a nome mio e dell'intera giunta regionale».

Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci