Lavoro, in dieci anni il Friuli Venezia Giulia perde 6.500 occupati

Domenica 25 Novembre 2018 di Elisabetta Batic
Lavoro, in dieci anni il Friuli Venezia Giulia perde 6.500 occupati
UDINE - Il lavoro dipendente privato in Friuli Venezia Giulia ha perso 6.500 occupati dal 2008 al 2017 non attestandosi ancora ai livelli pre-crisi. Solo Trieste e Gorizia li hanno recuperati (le variazioni sono state rispettivamente pari a +2,1% e +5%) mentre quelle di Pordenone e Udine presentano ancora un divario negativo (rispettivamente +5,4% e -4,2%). Lo rileva in una rielaborazione di dati Inps, il ricercatore dell'Ires Fvg Alessandro Russo.
 
QUALIFICHE PERSE
La perdita occupazionale si è concentrata soprattutto tra gli operai che hanno mansioni strettamente produttive (-4,9%, pari a -8.156 unità rispetto al 2008), e gli apprendisti (un terzo in meno, -34,6%). In diminuzione anche i dirigenti (126 in meno tra 2008 e 2017, -6,6%) mentre sono aumentati gli impiegati (+4,5%) e i quadri (+17,8%). Forte la diminuzione del numero di occupati dipendenti under 45 (complessivamente -25%). Si osserva invece un consistente aumento dei dipendenti con più di 45 anni (+50%), sia come conseguenza dell'innalzamento dell'età del pensionamento, sia come effetto delle dinamiche demografiche in atto. In Friuli Venezia Giulia, infatti, nell'ultimo decennio la popolazione nella fascia di età 25-44 anni è diminuita del 21% (quasi 76.000 residenti in meno), mentre nella classe 45-54 anni è cresciuta del 20% (oltre 33.000 unità in più, la fonte è l'Istat).
ULTIMO TRIENNIO
L'occupazione dipendente nel settore privato extra agricolo è aumentata di oltre 19mila unità (+7,1%) rispetto al livello minimo toccato nel 2014 (271.379 occupati nella media dell'anno). La crescita ha riguardato gli uomini e le donne in egual misura (in entrambi i casi la variazione positiva è stata pari a +7%) e si è concentrata nell'ambito del terziario, in particolar modo nel settore della ristorazione che ha visto aumentare l'occupazione del 31,3%.
Anche il comparto manifatturiero ha mostrato un andamento positivo, anche se più moderato (+2,8% tra 2014 e 2017), solo l'edilizia non ha evidenziato un'inversione di tendenza rispetto al passato (-6,4%). La ripresa dell'occupazione è stata inoltre trainata dalla componente a tempo determinato (+32,5% tra 2014 e 2017), mentre i lavoratori a tempo indeterminato sono aumentati solo del 2,8% (in termini assoluti i due incrementi sono però rispettivamente pari a +12.696 e +6.547 unità). Tra dicembre 2014 e dicembre 2015 in regione il numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (escluso l'apprendistato) è cresciuto di oltre 12.300 unità. Nel 2016 si è verificata una leggera diminuzione (-1.200 unità) e nel 2017 un ulteriore calo (-4.300).
LAVORO A TEMPO
In aumento sostenuto i rapporti di lavoro a tempo parziale, cresciuti complessivamente dell'11% tra 2014 e 2017, mentre l'occupazione a tempo pieno ha registrato solo un marginale incremento (+0,4%). Se si considerano infine solo i rapporti a tempo indeterminato, si può osservare che la componente part time nell'ultimo decennio è passata da circa il 18% del totale nel 2008 al 25% nel 2017; nello stesso periodo tale incidenza per le donne è aumentata dal 39% al 48,5%, per gli uomini dal 4% all'8%.
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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