UDINE - Quasi un dipendente su quattro perso nel giro di quattro anni (tra il 2019 e il 2022). Quadriennio che si concluderà, in assenza di nuove assunzioni entro l'anno, con un bilancio di 55 uscite, nella stragrande maggioranza dei casi per pensionamento, e soltanto 8 assunzioni, tutte nel 2019.
La progressiva crescita del canale digitale, grazie alla diffusione delle utenze Spid fra i cittadini, non basta a compensare le difficoltà nell'erogazione dei servizi agli sportelli dell'istituto, che in provincia, oltre alla Direzione provinciale, opera attraverso le agenzie di Tolmezzo, San Daniele, Cervignano e i punti Inps di Cividale e Codroipo. Il personale attualmente consta di 164 unità: 134 a Udine (compresi 6 sanitari, 1 medico, 2 avvocati e 3 dirigenti), 7 a Tolmezzo, 11 a San Daniele e 12 a Cervignano. Personale che garantisce anche l'indispensabile operatività dei punti Inps e che a fine anno scenderà di ulteriori undici unità, visti i pensionamenti in scadenza di qui a dicembre.
Cgil, Cisl e Uil rilanciano l'appello del comitato, che chiede all'istituto di «intervenire urgentemente al fine di assicurare la regolare funzionalità di tutte le sedi sul territorio, con particolare attenzione a che l'assegnazione di nuove risorse umane, espletate le procedure concorsuali bandite dall'Inps, avvenga in modo consono ed adeguato alle esigenze». A rafforzare questa esigenza, per Cgil-Cisl-Uil, un flusso di uscite che proseguirà ai ritmi attuali anche nei prossimi anni, l'elevata età media del personale, le dimensioni della provincia (521mila residenti su un'area di 5mila km quadrati) e le attività aggiuntive affidate alla sede provinciale, che è anche polo regionale per le pensioni e le ricostituzioni in regime internazionale e per i servizi di credito. «Ove non si provvedesse con tempestività ai necessari interventi è la conclusione - saremmo di fronte al rischio concreto di una impasse finanche nella gestione dell'ordinaria amministrazione».