La Cavarzerani "scoppia", stop all'accoglienza di nuovi migranti

Domenica 18 Settembre 2022 di Camilla De Mori
La caserma Cavarzerani di Udine
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UDINE - La Cavarzerani “scoppia”.

Visto che il numero dei migranti accolti ormai si avvicina alle 900 persone, in situazioni rese sempre più precarie dall’affollamento, la Prefettura ha dato lo stop a nuovi accoglimenti nell’ex caserma di via Cividale semplicemente perché «oltre non riusciamo ad andare. La struttura (inizialmente pensata per una capienza di 300 migranti ndr) non è in condizione di ricevere altre persone. Al momento il sistema di accoglienza della Cavarzerani è effettivamente saturo. Speriamo di superare le difficoltà», spiegano al Palazzo del Governo.

La onlus Oikos, come fa sapere il presidente Giovanni Tonutti, ha «messo a disposizione della Prefettura oltre 40 posti» e la Prefettura sta valutando come procedere. La situazione del sovraffollamento è nota da tempo: la Prefettura si è confrontata con forze dell’ordine e Comune per cercare una soluzione. Per far fronte ai nuovi arrivi, sono stati predisposti tende e moduli e sono stati acquisiti dei bagni chimici, ma ora, con le temperature sempre più rigide e il maltempo, la situazione si complica ancora. Quando possibile, ricorda la Prefettura, il ministero assicura trasferimenti, ma anche gli arrivi sono continui. Tanti, soprattutto, i casi di migranti che «si presentano spontaneamente alla Cavarzerani». Venerdì sera, sotto la pioggia, davanti all’ex caserma si sarebbero presentati anche due giovani del Bangladesh, intenzionati a farsi identificare per chiedere asilo. Ma alla Cavarzerani non può entrare più nessuno, perché lo spazio per un’accoglienza dignitosa non c’è più. E così è stato anche per loro. La vicenda è stata raccontata sulla sua pagina Facebook anche da Ospiti in arrivo, che in un post ha riferito come venerdì «due persone, dopo essere state rimbalzate tra Questura e Prefettura, sono state costrette a dormire per strada sotto il temporale, riparate da una tenda e due sacchi a pelo forniti da due nostre volontarie». Alla Cavarzerani la situazione sembra al limite. L’associazione Ospiti in arrivo parla di «un singolo e fatiscente bagno ogni cinquanta di persone, fredde e umide brande ammassate una sopra l’altra, tendoni, posti letto ricavati da aree, anche all’aperto, in cui non erano previsti e in cui ora è addirittura difficile muoversi». Secondo Ospiti in arrivo, per i migranti che nei loro viaggi della speranza hanno conosciuto l’inferno, l’accoglienza «non può avere questa forma». «La nostra solidarietà va a chi è lì dentro e a chi rimane chiuso fuori - scrive l’associazione in un post su Facebook -, e le nostre azioni, come sempre, sono rivolte verso il cambiamento di questo sistema disumano di gestione del fenomeno migratorio. Basta con i muri, i fili spinati, le telecamere, la polizia, l’esercito, le violenze, le torture, i respingimenti, le morti, le strutture concentrazionarie, il totale e completo abbandono delle persone a un destino che non si sono scelte e che sceglie il nostro Stato e la nostra Europa per loro». Non è esclusa la mobilitazione.

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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