«L’idea c’era. Non trovavamo però le competenze per svilupparla adeguatamente. Con le opportunità, non solo economiche, offerte da questo progetto, ora il sistema per il monitoraggio impiantistico e la verifica in tempo reale della produzione è una realtà e potrà essere esteso a l’intera linea produttiva». È una delle 13 storie di digitalizzazione, quella dell’azienda Maral di Marco Fasso, raccolta l’altro giorno nell’auditorium Comelli di Udine, dove sono stati condivisi i risultati concreti ottenuti dalle aziende che hanno partecipato al bando regionale che ha finanziato a fondo perduto 28 progetti di digitalizzazione nell’ambito del digital Innovazione hub Ip4Fvg, con il contributo di Area Science park – per i fondi del sistema Argo – e del Piano di sviluppo e coesione della Regione.
Telemedicina
Altrettanto sfidante l’idea che ha sviluppato Telea Medical: una piattaforma Iot per la raccolta dei dati e l’elaborazione in cloud di strumentazione elettromedicale, tipologie di apparecchi essenziali per la telemedicina. Un progetto impegnativo non solo per l’azienda, alle prese con tutte le severe regole da rispettare per l’innovazione in ambito medicale, ma anche per il partner tecnologico individuato, Tempestive, l’azienda pordenonese che progetta il futuro sotto un’insegna volutamente latina. «È stato davvero sfidante elaborare una soluzione Iot su apparecchi che erano già operativi, innovando tale operatività ma senza interferire su quanto stavano facendo», ha raccontato Giorgia Chiaradia del team Tempestive, presente con Giampietro Favaro di Telea.
L'innovazione
La digitalizzazione di successo ha interessato i più disparati settori del manifatturiero regionale nel corso del primo bando. Il secondo, la cui progettualità è in corso di sviluppo, ha ampliato gli orizzonti dando la possibilità di cimentarsi con l’innovazione digitale anche alle imprese culturali e creative e hanno avuto delle premialità aggiuntive i progetti che hanno coinvolto start up o spin off. Trentacinque le domande, di cui quindici accolte. In attesa degli ulteriori racconti che verranno, è ancora il manifatturiero a sorprendere.
Visuale da remoto
Appartiene a un presente carico di futuro ciò che ha messo a punto la pordenonese Zero con il provider tecnologico conterraneo Tre.Digital: una soluzione di analisi visuale in remoto delle performance di impianti di vertical farming tramite Iot e Bim. Si crea così la rappresentazione virtuale dello stato di conservazione di ogni oggetto sensorizzato agevolando la manutenzione predittiva e «la possibilità di guidare puntualmente da remoto l’addetto in loco per l’intervento», ha sintetizzato Fabio Chiaro. «Non esiste un solo modo di innovare», ha sottolineato la presidente dell’Area science park, Caterina Petrillo, esprimendo un plauso per tutti i progetti che sono stati realizzati. «Per poter innescare processi di innovazione che abbiano un impatto nel tempo e sulla società, è fondamentale sperimentare con costanza modelli adattivi, costruiti e provati nei diversi contesti, mantenendo un dialogo continuo tra ricerca e impresa».