Boom di contagi fra il personale, l'allarme dei sindacati

Martedì 4 Gennaio 2022 di Camilla De Mori
L'ospedale di Udine

In dieci giorni, poco meno di 130 contagi fra il personale delle strutture dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. Un boom innegabile che fa il paio con il trend visto nel resto del sistema sanitario regionale, soprattutto se confrontato con i dati del periodo prefestivo. A lanciare l’allarme sono i sindacalisti che, con Massimo Vidotto (Cisl Fp), ripropongono a gran voce l’esigenza di test più ravvicinati nel tempo anche per i dipendenti dei reparti non covid, soprattutto in questo periodo, reso critico dal rientro dalle ferie. Per sopperire ai varchi che si aprono in corsia, aumenta il carico di lavoro sulle spalle di chi resiste, come rileva Stefano Bressan (Uil Fpl).
 

I NUMERI
A sommare i dati forniti dalla Regione, con il bollettino quotidiano dei contagi in Fvg, il periodo festivo in AsuFc ha visto in totale 128 casi positivi fra gli operatori dell’Azienda, nel periodo fra la Vigilia di Natale, quando i positivi fra i sanitari erano soltanto due, e l’ultimo quadro tracciato ieri, che ha rilevato 16 infettati. Nel giro di dieci giorni, si è assistito, come rileva lo stesso Vidotto, ad «un trend in crescita esponenziale». Dai 7 casi del bollettino di Natale (passando per l’unico positivo di Santo Stefano, un medico, e i 5 rilevati il 27), si è passati ai 19 del 28 dicembre, poi diventati 23 il 29 dicembre, 20 il 30 dicembre, 15 a San Silvestro e 20 il primo giorno del 2022, per arrivare ai 16 di ieri, sempre stando al bollettino fornito dalla Regione. I maggiori contagi fra gli infermieri (57 casi in dieci giorni). Seguono i medici con 21 positivi e gli operatori sociosanitari (13). Ma ad infettarsi sono stati anche amministrativi (7), assistenti sociali, tecnici, terapisti e logopedisti.
 

ORGANICO
«Ci sono molti contagi fra gli operatori sanitari - commenta Stefano Bressan (Uil) -. Riceviamo segnalazioni da tutta la regione, non solo in AsuFc. Questo significa che molti colleghi sono costretti a richiami in servizio o a doppi turni per sopperire alle assenze. Tutto questo va a sommarsi alla carenza di organico preesistente, già aggravata dalle sospensioni. Il sistema si mantiene in piedi, ma sempre grazie alla dedizione di quelli che restano».organico oss personale anche questa botta sistema si mantiene in piedi ma sempre per dedizione di quelli che restano». Anche il Nursind, con Adrim Caslli, è preoccupato dall’aumento dei contagi.
 

SCREENING
Vidotto (Cisl Fp) ritiene che i numeri siano anche «sottostimati, dal momento in cui buona parte del personale, che non opera nei reparti covid ma in quelli meno a rischio, fa i test di screening in Azienda una volta al mese». E a tal proposito sollecita un cambio di rotta. «Ho chiesto un mese fa all’Azienda di ravvicinare la frequenza dei test di screening anche fra i dipendenti dei settori non covid per salvaguardare pazienti, strutture e lo stesso personale. Mi è stato detto a voce che non serviva perché quando si fanno i test “non ne troviamo molti”». «In AsuFc ci sono situazioni molto diversificate. Nei reparti a rischio i test si fanno anche ogni settimana, se poi ci sono focolai gli esami vengono fatti anche ogni giorno. Ma nei reparti non covid, per la stragrande maggioranza dei dipendenti i test di screening vengono fatti una volta al mese o anche a distanza di più di un mese». Secondo Vidotto, «fra novembre e febbraio, quando è più alto il rischio di infezione, la frequenza andrebbe ravvicinata». Inoltre, proprio in questi giorni, secondo Vidotto «servirebbe uno screening a tappeto tra il personale dopo Natale e Capodanno e al rientro dalle ferie. Ma ci si pone i problemi dopo che il sistema è crollato e i buoi sono scappati». 
 

L’AZIENDA
I sindacati avevano chiesto all’Azienda un monitoraggio dei contagi fra gli operatori dopo il periodo festivo. Il direttore generale Denis Caporale si limita a rilevare a tal proposito che «le feste finiscono il 6».
 

Ultimo aggiornamento: 07:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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