Cambiamento climatico, la protesta arriva in centro a Udine: bendati alla Loggia del Lionello

Lunedì 10 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Il flash mob di Udine

UDINE - Gli attivisti di Extinction Rebellion tornano a manifestare anche a Udine.

Dopo la prima uscita dello scorso maggio in cui avevano bendato una buona parte delle statue che sono collocate nel centro storico della città, ieri alcune giovani si sono piazzate davanti alla loggia del Lionello e in altri siti della città mostrando dei grandi cartelli nei quali ribadivano i concetti dei giganteschi danni che sta portando il cambiamento alla terra. Tutti i manifestanti, anche in questa occasione, avevano una benda che gli copriva gli occhi a dire che il Governo non sta vedendo quello che accade.


A ROMA


Oltre a Udine gli attivisti di Extinction Rebellion hanno appeso uno grande striscione sull’altare della patria, a Roma, e si sono poi incatenati, per denunciare i finanziamenti del Governo italiano all’industria dei combustibili fossili, responsabile più di ogni altro settore dell’attuale emergenza climatica. «Basta vittime climatiche sull’altare del profitto: no al fossile», si legge sullo striscione, concetto che poi era stato riportato anche nei cartelli a Udine. A Roma sono intervenute le forze dell’ordine e i giovani sono stati presi e portati di peso in questura, mentre a Udine polizia e carabinieri, visto che la manifestazione non era certo nè violenta, nè andava a creare problemi a strutture, non sono intervenuti. Anzi, sono stati in pochi quelli che l’hanno vista.


IL SINDACO


«Siamo tutti consapevoli, salvo qualcuno che insiste a negare, che i cambiamenti climatici sono un problema molto serio che va affrontato e possibilmente risolto». A parlare il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, che sul cambiamento climatico e suoi suoi effetti ha decisamente un sensibilità molto alta. «La sensibilizzazione dei giovani su questi problemi è importante - è andato avanti il primo cittadino - e ritengo che manifestazioni pacifiche e non violente servano alla causa della sensibilizzazione su questo argomento. L’importante - ha spiegato - è che queste manifestazioni, come purtroppo abbiamo già visto, non prendano una deriva che non va bene e che non vadano a colpire opere d’arte o altri siti sensibili. Lo dico perchè queste cose non giovano alla causa che è giusta».


IL TEMPO


Il sindaco di Udine ha anche un altro pensiero. «Posso aggiungere che si tratta, però, di una transizione lunga che per forza di cose non può arrivate in tempi brevi perchè ci sono economie produttive da rispettare per evitare traumi occupazionali. Aggiungo che è necessario lavorare tutti insieme per raggiungere il risultato prima che gli effetti del cambiamento climatico siano irreversibili». Alberto Felice De Toni la settimana scorsa era a Roma dove ha partecipato a una due giorni sullo smaltimento rifiuti e l’economia circolare. «Sono temi sui quali c’è da lavorare e nessuno meglio dei sindaci, oltre ad avere una sensibilità molto spiccata su questi argomenti, sa quanto importante è il problema che si deve affrontare».


I GIOVANI


Se da un lato in regione gli studenti che si sono sempre mobilitati per gli aspetti ambientali e contro lo sfruttamento della terra sono parecchi, c’è invece da dire che gli attivisti di Extinction Rebellion non sono certo molti. Fortunatamente non si sono mai verificate situazione estreme come si sono viste in altre città. A Udine, come detto, oltre a quella di ieri c’era stata una uscita lo scorso maggio quando erano state bendate alcune statue. Un altro episodio si era verificato a Trieste. Per il resto nulla di fatto.

Ultimo aggiornamento: 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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