Corpi ricoperti di sangue sotto la statua della Teresona a Treviso: protesta choc dei manifestanti

Domenica 9 Luglio 2023 di Redazione Treviso
Corpi ricoperti di sangue sotto la statua della Teresona a Treviso: protesta choc dei manifestanti

TREVISO - Tre corpi a terra, ricoperti di sangue, per evidenziare in maniera brutale che la crisi climatica «è una questione di vita o di morte». Questo il senso della protesta inscenata ieri pomeriggio in piazza Indipendenza da un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion che parecchio colpito i passanti. Tre componenti dell’associazione si sono cosparsi di liquido rosso e poi distesi per terra simulando tre corpi senza vita, mentre altri loro compagni esibivano striscioni sotto la statua della “Teresona”.

Un’azione che colpito molto i passanti e sollevato qualche critica ma anche molte riflessioni.

Protesta choc per il clima, corpi coperti di sangue in centro

«L’azione - spiegano gli attivisti - è intitolata “il sangue dei nostri figli” e ha un forte impatto emotivo. Alcune persone vestite di nero, simboli dei potenti dei governi e dell’economia, hanno cosparso il “sangue” su altre persone inermi, simboli di tutti coloro che invece subiscono e subiranno sempre di più gli effetti della crisi climatica se non verranno prese al più presto le misure necessarie per la riduzione delle emissioni». Chiaro l’obiettivo di un simile gesto: «Vogliamo rendere visibile in maniera forte ed emotiva, la gravità della crisi climatica - spiega Erica, una delle attiviste - il sangue simboleggia la morte delle giovani generazioni, il futuro invivibile che dovranno affrontare a causa delle scelte passate e dell’inazione di chi oggi detiene il potere politico ed economico, impersonato dalle figure vestite di nero». Gli attivisti hanno avuto cura di proteggere gli spazi pubblici, stendendo dei teli dove il liquido rosso è stato versato. Per spiegare i motivi della protesta ai passanti, gli attivisti hanno distribuito dei volantini con i dati scientifici sul cambiamento climatico e le sue conseguenze tratti dall’ultimo rapporto IPCC, il panel sui cambiamenti climatici dell’ONU. «In questi giorni, ricordiamo la tragedia avvenuta un anno fa, quando il crollo di un seracco del ghiacciaio della Marmolada, causato dalle temperature eccezionalmente alte anche per la stagione estiva, è costato la vita a 11 persone. Inoltre, negli ultimi due anni, abbiamo vissuto una prolungata siccità seguita da forti precipitazioni: in pochi giorni è caduta l’acqua che normalmente si riversa nell’arco di mesi». 

Ultimo aggiornamento: 17:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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