UDINE - È di 4 arresti e di una denuncia in stato di libertà il bilancio della rissa scoppiata nel pomeriggio di martedì a Udine, in borgo Stazione.
Cinque uomini sono stati bloccati poco dopo e condotti in Questura: tra questi due cittadini pachistani e due afghani sono stati arrestati per rissa aggravata, mentre una quinta persona, di nazionalità pachistana, è stata denunciata. Tre di loro, fortunatamente con ecchimosi e lievi lesioni, sono stati anche soccorsi. Uno dei cittadini pachistani arrestati è stato anche denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali: nel tentativo di sottrarsi all'arresto, aveva fatto cadere a terra un agente della Polizia Locale, che è stato medicato e dimesso con tre giorni di prognosi. Le indagini ora proseguiranno per individuare anche gli altri partecipanti alla rissa. I quattro arrestati avevano tutti già precedenti penali.
ESERCITO
«Una quantità enorme di denunce e condanne, alcuni per spaccio altri per rissa, uno di loro era anche già stato espulso, eppure tutti erano liberi di nuovo», aveva precisato l'assessore alla Sicurezza, Alessandro Ciani nel day after, quando assieme al sindaco Fontanini e al comandante della Polizia locale Del Longo, hanno compiuto un sopralluogo in zona. Una escalation quella delle ultime settimane in città, tra risse, scontri e danneggiamenti, che ha spinto nella serata di giovedì la Giunta Fontanini a chiedere di aumentare le operazioni congiunte tra le varie forze di polizia in tutta la città e l'intervento dell'esercito in Borgo delle Magnolie e davanti alla ex caserma Cavarzerani. Richiesta che ieri mattina è stata riportata al Prefetto Massimo Marchesiello, in occasione del Tavolo provinciale per l'ordine e la sicurezza.
LE REAZIONI
«Nel 2019 era stato proprio Fontanini a dichiarare di non voler ricorrere all'esercito - conferma il consigliere Michele Zanolla - ma la mozione di giovedì ci ha visti tutti d'accordo sulla richiesta, informalmente già accettata da Questore e Prefetto». Gli Alpini che in questo momento si trovano al confine a Tarvisio verranno spostati a Udine, per presidiare Borgo stazione e l'ex caserma Cavarzerani. «Prefetto e Questore hanno pensato di portare in città gli Alpini che sono al confine, non sappiamo ancora in che numero. Quel che sappiamo è che il lavoro del Comune finisce con questa richiesta, quel che poi l'Esercito potrà fare lo deciderà il Questore. Sappiamo però che non potranno intervenire, comunque, ma solo fare presidio del territorio ed essere deterrente per la criminalità», conclude Zanolla.
Da parte dell'opposizione a Palazzo D'Aronco si rinfocolano le critiche: «Siamo passati dallo slogan di inizio mandato con me Udine più sicura alla presa d'atto che non solo permangono i problemi in via Roma ma si sono estesi in maniera preoccupante in via Leopardi, viale Ungheria, via Bertaldia e addirittura in piazza XX Settembre dove imperversa da mesi una gang che ha creato problemi enormi alle attività economiche e ai cittadini. Inutile aggiungere che la Cavarzerani non è mai stata così piena come adesso ha tuonato ieri il consigliere di Prima Udine Enrico Bertossi -. È il fallimento totale di una politica becera fatta di propaganda e scarsa visione delle cose da fare». Bertossi ha ricordato che fu lui nel marzo del 2018a chiedere per primo «presidi fissi per la sicurezza tra viale Ungheria e la zona della stazione attraverso anche l'uso dell'esercito».
Ieri una nuova operazione di controlli straordinari interforze con l'ausilio dell'unità cinofila della Polizia locale. Un giovane, trovato con 3 grammi di hascisc, è stato condotto in Questura come altri stranieri per accertamenti perché privi di documenti