Troppe risse e degrado: chiuso per quindici giorni il bar "Ciò là"

Sabato 4 Settembre 2021 di E.B.
Troppe risse e degrado: chiuso per quindici giorni il bar "Ciò là"

TRIESTE - Il Questore Tittoni ha disposto la chiusura, per quindici giorni, del bar "Ciò là" di via Galatti.

Troppe risse nelle ultime settimane. Non più tardi del  29 agosto scorso, intorno alle 5 del mattino, gli operatori della Polizia di Stato hanno accertato una rissa tra due cittadini iracheni entrambi di 26 anni, nei confronti di un cittadino serbo di 25 anni, perpetrata con particolare efferatezza, anche con l’uso di una cinghia. Nel tentativo di placare le lesioni in atto, i due iracheni, in evidente stato di alterazione alcolica, si sono opposti al controllo insistendo nei tentativi di aggressione alla vittima e ad altri passanti. I due aggressori sono stati arrestati. Uno dei due è gravato da numerosi precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. Nei confronti di quest’ultimo il Questore di Trieste ha emesso un Daspo urbano che gli vieta l’accesso nell’area di spaccio per un anno. Nei confronti dell’altro, invece, è stato emanato un analogo provvedimento che vieta l’accesso all’area dove sono state commesse le lesioni per un periodo di 6 mesi.

A seguito di ulteriori controlli a carico del cittadino serbo vittima della aggressione, si è appurato che lo stesso era già stato coinvolto in altri episodi di rissa per i quali era stato denunciato per lesioni con l’aggravante della discriminazione razziale. Lo stesso, ritenuto socialmente pericoloso, è stato destinatario dell’avviso orale del Questore. Si tratta dell’ultimo di una serie di episodi di violenza che hanno visto coinvolto il bar "Cio là"  nelle ultime settimane. Numerosi gli interventi da parte di Volanti della Questura, del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale Carabinieri e della Polizia Locale per risse, disturbo del riposo delle persone, scene di degrado riconducibili al comportamento degli avventori, presenti numerosi fino alle prime ore del mattino presso il locale, spesso in totale violazione delle disposizione anti-covid e di quelle che disciplinano la somministrazione di bevande alcoliche.

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