TRIESTE - Per un costo complessivo di 300 milioni di euro, l'Iran punta a clonare l'Elettra Sincrotrone di Trieste in casa propria. Le operazioni partiranno nel 2025. L'infrastruttura sorgerà a Qazvin, circa 150 chilometri a Nord Ovest di Teheran. L'intesa è stata sottoscritta questa mattina nel Palazzo della Regione dal presidente di Elettra Alfonso Franciosi e da Javad Rahighi, direttore dell'Iranian Light Source Facility (ILSF). Il progetto punta a realizzare una sorgente di luce di sincrotrone di terza generazione, dedicata al mondo accademico e industriale. L'accordo prevede la formazione di personale tecnico scientifico iraniano e include la progettazione congiunta di una nuova linea di luce e di una stazione sperimentale finanziate dal Ministero della Scienza e della Tecnologia iraniano da installare ad Elettra (costo stimato, 5-6 milioni di euro).
La nuova linea utilizzerà i raggi X prodotti da Elettra per analisi spettroscopiche su diversi tipi di materiali: consentirà di effettuare studi di fenomeni chimici e biologici coinvolti nei processi di contaminazione di aria, acqua e terreni ma anche di avanzare nella conoscenza di processi catalitici di interesse industriale per migliorarne l'efficienza e diminuirne l'impatto ambientale o nella caratterizzazione e conservazione di beni archeologici e artistici. «I rapporti del Friuli Venezia Giulia con l'Iran saranno rafforzati dalla visita in Iran del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a metà aprile» ha detto la presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani. «Questa intesa - ha aggiunto - è molto importante perché qualifica il territorio ed il nostro sistema della ricerca, che vogliamo internazionalizzare ancora di più».
Ultimo aggiornamento: 15:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA La nuova linea utilizzerà i raggi X prodotti da Elettra per analisi spettroscopiche su diversi tipi di materiali: consentirà di effettuare studi di fenomeni chimici e biologici coinvolti nei processi di contaminazione di aria, acqua e terreni ma anche di avanzare nella conoscenza di processi catalitici di interesse industriale per migliorarne l'efficienza e diminuirne l'impatto ambientale o nella caratterizzazione e conservazione di beni archeologici e artistici. «I rapporti del Friuli Venezia Giulia con l'Iran saranno rafforzati dalla visita in Iran del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a metà aprile» ha detto la presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani. «Questa intesa - ha aggiunto - è molto importante perché qualifica il territorio ed il nostro sistema della ricerca, che vogliamo internazionalizzare ancora di più».
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