TRIESTE - La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, presieduta da Alfredo Lener, ha condannato l'ex dipendente regionale Stefano Nedoh a risarcire la Regione Friuli Venezia Giulia con 80mila euro. Il datto erariale contestato inizialmentedalla Procura contabile ammontava a 173.633 euro: Nedoh era accusato di aver percepito cospicui redditi da attività diverse dal lavoro dipendente senza autorizzazione. L’accusa si era sviluppata su elementi forniti da Regione e Agenzia delle entrate sui redditi dell’uomo, che si era dimesso nel 2012 in seguito a contestazioni disciplinari. Aveva varie cariche in alcune società. Tra l'altro era stato assessore del Comune di Duino Aurisina.
L'importo è stato tuttavia rideterminato a favore dell'ex dipendente regionale in quanto, si legge nella sentenza, «ha fruito, per un lungo periodo (oltre tre anni), di un'aspettativa non retribuita per lo svolgimento delle funzioni da amministratore pubblico». Ai dipendenti pubblici non è consentito assumere incarichi retribuiti non conferiti o autorizzati dall'amministrazione di appartenenza. «Occorre rilevare - si legge nella sentenza - come le attività extra lavorative svolte da Nedoh fossero molteplici e difficilmente conoscibili nei loro effettivi contenuti in mancanza di una denuncia da parte dello stesso dipendente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'importo è stato tuttavia rideterminato a favore dell'ex dipendente regionale in quanto, si legge nella sentenza, «ha fruito, per un lungo periodo (oltre tre anni), di un'aspettativa non retribuita per lo svolgimento delle funzioni da amministratore pubblico». Ai dipendenti pubblici non è consentito assumere incarichi retribuiti non conferiti o autorizzati dall'amministrazione di appartenenza. «Occorre rilevare - si legge nella sentenza - come le attività extra lavorative svolte da Nedoh fossero molteplici e difficilmente conoscibili nei loro effettivi contenuti in mancanza di una denuncia da parte dello stesso dipendente».
