Volantini razzisti pro Dipiazza: è giallo
sugli autori, la Lega attiva la Polizia

Domenica 19 Giugno 2016 di E.B.
Volantini razzisti pro Dipiazza: è giallo sugli autori, la Lega attiva la Polizia
TRIESTE - Circolavano questa mattina in svariati rioni della città. Ma anche sui social network e non sono passati inosservati. La frase è inequivocabile: "Andiamo giù e spariamo a questi negri" e sotto, sullo sfondo nero, l'invito a votare Roberto Dipiazza (sbagliando però di scrivere il cognome del candidato di centrodestra). La Lega Nord ha subito condannato l'iniziativa di cattivo gusto che arriva proprio il giorno del voto da parte di ignoti sui quali sta già indagando la Digos: «#‎Trieste‬, denuncia alla Polizia Postale: questo è il risultato sortito dalla diffusione di falsi volantini pro Roberto Dipiazza inneggianti alla violenza e all'odio razziale - scrive Massimiliano Fedriga su Facebook - ho allertato personalmente le autorità competenti affinché abbia luogo non solo un'accurata indagine sui colpevoli di questo gravissimo reato, ma anche un intervento immediato sui profili social che ne hanno favorito la diffusione».

«Trovo inoltre indecente - aggiunge - che vi siano esponenti e fiancheggiatori del Partito Democratico che, anziché dissociarsi, abbiano deciso di cavalcare l'onda con una becera propaganda sul web». «La denuncia alla Polizia Postale - conclude il capogruppo alla Camera del Carroccio - ha dunque lo scopo di tutelare l'onorabilità di Roberto Dipiazza e di tutta la sua coalizione, che non può certamente essere messa in discussione il giorno del ballottaggio dalla viltà di qualche mano ignota e dalla partigianeria di numerosi fan del sindaco uscente». In serata è giunto anche il commento del capogruppo alla Camera del Pd Ettore Rosato: «Ho sentito Massimiliano Fedriga che mi ha assicurato che loro non ne sanno nulla dei volgari adesivi distribuiti stanotte. Io gli credo».  «Le forze di polizia attivate da entrambi - aggiunge Rosato - individueranno il colpevole e spero in una esemplare punizione. Resta che l'intolleranza dovrebbe sparire dal vocabolario politico».
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