Trieste. Suicidio assistito, l'associazione Coscioni: «Ecco com'è stato il percorso di Anna, ora serve una nuova legge che parta dalla sentenza»

Mercoledì 13 Dicembre 2023
Trieste. Suicidio assistito, l'associazione Coscioni: «Ecco com'è stato il percorso di Anna, ora serve una nuova legge che parta dalla sentenza»

TRIESTE - L'associazione Luca Coscioni, tramite la sua segretaria nazionale Filomena Gallo, ha ripercorso, durante una conferenza stampa, l'iter preciso che ha portato al suicidio assistito di Anna (nome di fantasia), la donna triestina di 55 anni, affetta da sclerosi multipla secondariamente progressiva morta ieri, martedì 12 dicembre. La donna ha ricevuto l'assistenza completa del Sistema sanitario nazionale.

«L'azienda sanitaria ha messo in contatto la famiglia e Anna con il medico che si sarebbe recato a casa della donna per preparare il farmaco, fermo restando che quel medico ha fornito la sua disponibilità su base volontaria ed è stata Anna a pigiare il pulsante del macchinario che ha messo in circolo il farmaco letale».

Ha ribadito Filomena Gallo, che ha quindi ricordato le tappe della «battaglia» di Anna, a partire dal primo contatto con l'associazione, risalente a ottobre 2022, quando la donna aveva chiesto, tramite un suo familiare, di essere messa in contatto con Marco Cappato per avere informazioni sulle procedure per accedere al suicidio assistito in Svizzera.

«Cappato aveva fornito informazioni su quello che poteva essere fatto in Italia prima di prendere in considerazione l'idea di andare in Svizzera», ha chiarito Gallo. Da lì la richiesta di Anna, il 4 novembre 2022, all'azienda sanitaria locale (Asugi) affinché venisse rispettata la sentenza Cappato. Sono seguite azioni legali e, successivamente, è arrivata «la sentenza di condanna del Tribunale di Trieste che ha ordinato ad Asugi di effettuare tutto ciò che prevede la sentenza della Corte costituzionale, indicando anche un termine per la verifica dei requisiti, ovvero 30 giorni dalla comunicazione della decisione del giudice. Oltre quel tempo, Asugi avrebbe dovuto versare 500 euro al giorno per il ritardo ad Anna. Immediatamente l'azienda ha fatto i passaggi che doveva fare, ne abbiamo sollecitati alcuni, e abbiamo chiesto verifiche per Anna, perchè potesse agire, quando avesse deciso, con l'assistenza del Ssn. E così è stato. L'ultima comunicazione - ha concluso Gallo - è stata quella che ha fornito la data entro cui Anna non voleva andare».

La sentenza della Corte costituzionale sul caso Cappato, ricorda la segretaria «ha valore di legge: entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, avvenuta in questo caso il 27 novembre 2019. Dal 28 novembre è quindi direttamente applicabile. È intervenuta per colmare un vulnus rilevato nell'ordinamento. Ora servirebbe una legge che legalizzi l'eutanasia nel nostro Paese». Una nuova legge «deve quindi partire dalla sentenza, non può fare un passo indietro» ha sottolineato Gallo.

Secondo dati dell'associazione, alla Coscioni negli ultimi 12 mesi sono arrivate 13.977 richieste di informazioni sul fine vita tramite il numero bianco coordinato dalla compagna di Dj Fabo Valeria Imbrogno e le email dirette all'associazione. Si tratta di una media di 38 richieste al giorno con un aumento del 23,8% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Ultimo aggiornamento: 19:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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