Trovata morta nel bosco, l'ultima mattina di Liliana e le due versioni del marito. Controlli al magazzino dei coltelli

Sembrano emergere contraddizioni. E gli amici confermano: "Lei voleva lasciarlo"

Domenica 9 Gennaio 2022
Liliana e il marito
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TRIESTE - Contraddizioni. Doppie versioni e smentite. Sulla figura del marito di Liliana Resinovich, 63 anni, scomparsa di casa il 14 dicembre, il cui cadavere è stato trovato in un parco vicino all'abitazione mercoledì a Trieste, ci sono diversi interrogativi. Sebastiano Visintin, 72 anni, il compagno di una vita, 30 anni assieme, avrebbe fatto alcune affermazioni smentite poi dallo stesso prefetto di Trieste Annunziato Vardè. Visintin ha spiegato che le telecamere della azienda del trasporto pubblico dei bus della città avevano ripreso sua moglie la mattina del 14 dicembre mentre andava alla fermata. Vardè nei giorni scorsi ha negato categoricamente che questo sia avvenuto. Inoltre il marito ha fornito due versioni su come ha trascorso la mattinata del 14 dicembre. Inizialmente ha detto di essere uscito in bici per testare una telecamera GoPro; poi ha precisato di aver prima consegnato alcuni coltelli in supermercati e pescherie (attività che svolge da pensionato) e di aver usato la bicicletta in tarda mattinata. 

Il magazzino dei coltelli

Ci sono state verifiche anche in un magazzino di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich scomparsa dal 14 dicembre a Trieste.

La Polizia ha controllato un magazzino nei pressi di via Settefontane dove l'uomo tiene l'attrezzatura utile ad affilare le lame dei coltelli che supermercati e pescherie gli affidano per renderli più taglienti. La mattina in cui è scomparsa Liliana, Visintin dice di «aver trascorso circa due ore» nel magazzino per affilare i coltelli che aveva ritirato dalle diverse attività nelle ore precedenti.

Martedì 11 l'autopsia

L'autopsia è stata confermata per martedì 11 gennaio. Il cadavere ritrovato il 5 gennaio in un'area boschiva dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni non è stato ancora identificato con assoluta certezza ma secondo gli inquirenti è, con elevata probabilità, proprio quello della donna scomparsa. Ieri mattina, sul corpo è stata eseguita una Tac all'ospedale di Cattinara alla ricerca di ulteriori spunti per le indagini. Gli esiti dell'accertamento sono coperti dal massimo riserbo degli inquirenti.



GLI INTERROGATIVI
Quella mattina dove è andata la donna? Qualcuno forse l'ha avvicinata in auto e fatta salire? Ein caso, dove è stata portata? Chi l'ha uccisa e perch? E ancora è stata assassinata nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni oppure è stata portata lì in un secondo momento. Gli investigatori hanno dei dubbi. Il corpo era conservato troppo bene dopo 21 giorni all'aria aperta il cadavere si sarebbe dovuto trovare in uno stato di decomposizione più avanzato. Forse, però, le temperatura fredde di questi giorni hanno aiutato la conservazione. Ci sono poi alcuni aspetti poco conosciuti della vita privata di Liliana Resinovich, di cui i familiari non sapevano nulla. La 63enne pensionata, ex dipendente regionale, aveva un rapporto molto stretto con un altro uomo Claudio Sterpin, 82 anni. Proprio il giorno in cui è sparita sarebbe dovuto andare a trovarlo. Una rapporto di cui Visintin non sapeva nulla. Gli investigatori cercano, perciò, di dare una risposta a questi interrogativi.
Sullo sfondo c'è poi il movente. Anzi i moventi. Quelli su cui si concentra l'attività degli inquirenti sono quello sentimentale e quello economico.

Per quanto concerne la sfera affettiva la squadra mobile triestina passa al setaccio il rapporto con il marito (alcuni testimoni parlano di tensione nell'ultimo periodo) e quelli con l'amico Sterpin. Poi c'è il versante economico. Il contratto di locazione dell'appartamento all'ammezzato di via Verrocchio 2 dove viveva la coppia era intestato a Resinovich, così come le utenze domestiche, l'assicurazione. Insomma il portafoglio, in casa, lo gestiva la signora.
Il marito  Visintin ha più volte ripercorso con cronisti e investigatori ciò che è successo l'ultima volta che l'ha vista. L'uomo racconta di aver salutato la moglie la mattina del 14 dicembre. «Abbiamo fatto colazione - ha spiegato - poi lei ha messo su una lavatrice. Io sono uscito di casa alle 7.45 e lei si è affacciata dalla finestra mandandomi un bacio come fa sempre».
Liliana quella mattina avrebbe dovuto recarsi a casa di un suo amico di vecchia data.

L'AMICO
L'anziano ha spiegato di aver ricevuto una telefonata dalla donna alle 8.22. «Lilly mi ha chiamato per avvisarmi che sarebbe venuta da me un po' più tardi, attorno alle 10, doveva passare prima al negozio di WindTre (in centro città, ndr). Da qualche mese lei veniva da me per darmi una mano a stirare. Ci conosciamo da quarant'anni e siamo legati da un'amicizia affettuosa». Ma dopo quella telefonata, da quanto risulta Resinovich non è mai arrivata a casa dell'amico.

Il marito Visintin ha affermato che sua moglie non lo aveva messo al corrente di questa frequentazione. Parenti e amici riferiscono che Liliana aveva ormai intenzione di lasciare il coniuge e che meditava di trovarsi un'altra sistemazione. Ma lui ha smentito: «Io e lei andavamo d'accordo». Ci sono alcuni dettagli su cui gli investigatori si stanno concentrando: il ritrovamento in casa della borsetta, del portafoglio, dei guanti e dei due cellulari che la donna possedeva. Su uno dei due telefonini risulta un messaggio del fratello di Liliana, Sergio, inviato alle 9.20 di quella mattina. Un messaggio a cui la signora non ha mai risposto.
 

Ultimo aggiornamento: 18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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