Presa a pugni dal compagno la sera di San Valentino: si salva chiudendosi in bagno

Giovedì 29 Febbraio 2024 di E.B.
Presa a pugni dal compagno la sera di San Valentino: si salva chiudendosi in bagno

TRIESTE - Lesioni aggravate ai danni della compagna. È scattato il braccialetto elettronico per un 43enne già destinatario di un provvedimento di ammonimento da parte del Questore di Trieste. Questi i fatti. Nella notte del 15 febbraio scorso, una Volante della Polizia di Stato è intervenuta all’Ospedale di Cattinara, in quanto il personale medico aveva segnalato la presenza di una donna ricoverata per un’aggressione subita, nel corso della serata di San Valentino, per mano del compagno.

L'aggressione dopo la cena

La vittima, con evidenti segni di lesione sul corpo e sul volto, ha riferito che, dopo avere trascorso la serata di San Valentino con il compagno ed una coppia di amici nella sua abitazione, era iniziata una discussione con il fidanzato. Nel corso della lite, avvenuta per motivi di gelosia, l’uomo, dopo aver congedato gli ospiti, ha perso la calma e ha aggredito la donna, afferrandola per il collo e spingendola sul divano: poi, con il ginocchio le ha premuto il costato colpendola violentemente con dei pugni, procurandole lesioni personali quali fratture costali e trauma cranico con un referto all’atto delle dimissioni di 41 giorni di prognosi.

La fuga

La compagna è riuscita a divincolarsi e a fuggire all’interno del bagno dove si è rinchiusa e ha allertato i soccorsi ed al loro arrivo l’uomo si era dileguato. Il gesto era soltanto l’ennesimo episodio che attestava una incontrollabile gelosia e una incapacità di frenare i propri impulsi violenti nei confronti della compagna. E difatti la violenza non era un fatto isolato: la donna ha dichiarato che nel corso della loro relazione che si intratteneva da circa 5 anni, numerosi erano stati gli episodi pregressi di violenza. Le reiterate violenze subite dalla donna a cui si è aggiunta l’ultima aggressione del 15 febbraio hanno determinato una richiesta di una misura cautelare da parte del pm titolare del fascicolo che è stata accolta dal gip di Trieste, il quale ha emesso un’ordinanza per il divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi dalla stessa frequentati tenendosi ad una distanza non inferiore a 500 metri, nonché il divieto di comunicazione con la medesima e l’applicazione del braccialetto elettronico.

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