TREVISO - Mani da Slovenia, Polonia, Israele, e moltissime trevigiane, non soltanto femminili, hanno cucito una coperta lunga quasi 1000 metri, fatta di quadrati in lana realizzati a mano, legati tra loro da un filo rosso che unisce il lavoro di tante persone in un forte messaggio contro la violenza di genere.
OPERA ARTISTICA
Un lavoro durato mesi e messo a disposizione della città, come un’installazione artistica, per lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne e raccogliere fondi per sostenere i progetti di due realtà, Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso e Casa Rifugio CasaLuna di Treviso, impegnate a contrastare il fenomeno nel territorio. «Non so se sia la coperta più lunga del mondo, ma per noi è sicuramente la più bella -esordisce il sindaco di Treviso, Mario Conte, all’inaugurazione dell’installazione- Una grande opera relazionale condivisa che, attraverso la bellezza, il lavoro manuale e la partecipazione di enti, associazioni e tantissimi volontari da tutta la provincia, lancia con forza un messaggio urgente e, purtroppo, più che mai attuale: stop alla violenza sulle donne. Da primo cittadino, sono onorato che Treviso abbia ospitato questa iniziativa e che la cittadinanza l’abbia accolta con tanto entusiasmo». Tantissime le persone che, nel corso della giornata, passeggiando lungo le Mura hanno contribuito al progetto, riscattando una coperta in cambio di una donazione, il cui ricavato andrà a finanziare progetti a sostegno di donne vittime di abusi.
NUMERI RAGGELANTI
«Sono 170 le donne che nel corso di quest’anno si sono rivolte al Centro antiviolenza -spiega Rita Giannetti, presidente di Telefono Rosa Treviso- Un numero, in linea con quello dell’anno scorso, che purtroppo evidenzia una sostanziale stabilità del fenomeno». Anche i dati della casa rifugio danno da pensare: quest’anno ha dato accoglienza a 5 donne e 4 minori, 22 donne e 19 minori per il dispositivo di pronta accoglienza. «All’interno della casa rifugio -afferma Claudia Ceccarello, coordinatrice di Casa Rifugio CasaLuna- costruiremo una ludoteca dedicata all’accoglienza dei minori, per rendere un po’ più confortevole il loro ingresso: lo faremo grazie ai fondi raccolti da Viva Vittoria, iniziativa cui siamo grate non solo noi, ma soprattutto i bambini e le mamme vittime di abusi».