TREVISO - Concorsi interni per ispettori antincendio e capisquadra, ma nessun posto per il comando di Treviso.
L’APPELLO
«Chiediamo certezze e riconoscimento e per questo rivolgiamo un appello ai sindaci della Provincia e al suo presidente, al prefetto e al presidente della Regione - spiegano i sindacati -, affinché facciano propri i nostri problemi di organico e di scarsa considerazione territoriale per un corpo nazionale che svolge compiti importantissimi e delicatissimi per la sicurezza della provincia di Treviso. Per chi opera nel soccorso è necessario un certo equilibrio dato anche dalla stabilità del luogo di lavoro. La riconoscenza va alla provincia di Treviso e a i suoi Vigili del Fuoco che servono con orgoglio e impegno i suoi cittadini».
I NUMERI
«Dalle utopistiche piante organiche che prevedono 348 unità in provincia - spiega Claudio Bertolo della Cgil Vvf di Treviso -, a giugno avremo solo 280 vigili del fuoco per scendere a 267 a dicembre 2022. L’organico necessario per dare un servizio minimo a Treviso è di 320 unità; ciò significa che mancano 40 pompieri all’appello, lavoratori che il Comandante dovrà cercare di reperire in qualche modo».«La paura che si debba chiudere qualche distaccamento è alta - afferma Salvatore Iemmola della Uilpa Vvf - ma soprattutto rappresenta una sconfitta per chi opera il soccorso e un rischio per i sindaci che potrebbero perdere un servizio di soccorso essenziale». «I ruoli tecnici non sono di meno - lamenta Antonio Zambon della Cisl Fns Belluno Treviso -, la carenza è del 50%: mancano 3 ispettori su 6. Se pensiamo che la provincia di Treviso si trova ai primi posti per pratiche di prevenzione incendi in Italia, questa non è certo la ricompensa agli sforzi sostenuti dai vigili del fuoco. Persino il Comandante provinciale viene spesso ‘rubato’ da Treviso per incarichi superiori a livello nazionale».