Riese Pio X. Bocconi avvelenati, scatta un nuovo allarme: morto un Husky

Martedì 21 Novembre 2023 di Alfredo Baggio
(foto Pexels)

RIESE PIO X (TREVISO) - <WC1>Una fetta di mortadella arrotolata, con dentro delle piccole sfere nere, probabilmente pesticidi; è bastato un secondo di distrazione perché Ghlenze, un siberian husky di 5 anni di un ragazzo di Riese Pio X ci rimettesse la vita. «È successo nella mattinata del 19.

Ha raccolto il boccone da terra e ha fatto appena un centinaio di metri per poi stramazzare a terra morto» ha raccontato Luca Baggio, ex sindaco di Riese che conosce la famiglia di Ghlenze. E questo nella centralissima Via de Gasperi, all’incrocio con via Vivaldi, in una zona residenziale dove abitano molti proprietari di cani, che ora non riescono a fare passeggiate tranquille. <WC>


L’ALLARME 
<WC1>«Noi per esempio abbiamo sei cani - racconta Baggio - e quello che sta succedendo ci preclude la possibilità di andare a fare una passeggiata tranquilla, abbiamo paura». Anche perché questa non è purtroppo la prima volta che accade una cosa del genere. Sono infatti tanti i cani che a Riese sono morti o hanno rischiato la vita a causa di bocconi avvelenati disseminati nel centro città. E il modus operandi è sempre lo stesso da quanto sembra: un boccone di affettato contenente dei pesticidi, forse stricnina. «È un atteggiamento vile e soprattutto irresponsabile - commenta Baggio - nei conforti non solo dei poveri cani, che sono parte delle nostre famiglie, ma anche nei confronti dei bambini. Non è così impossibile che un bambino incuriosito, distante per un momento dall’occhio vigile dei genitori, possa raccogliere da terra il boccone e ingerirlo egli stesso». Un altro boccone era stato ritrovato il 16 novembre in via Raspa e fortunatamente il proprietario del cane è riuscito ad accorgersi della sua presenza prima che l’animale provasse ad ingerirlo. Altri ancora sono stati trovati sempre il 16 novembre in via Palazzon, lungo il ciglio della strada e nascosti tra l’erba alta. <WC>


IN SERIE 
<WC1>«La stessa cosa è accaduta anche a un mio conoscente, circa un anno fa - continua Baggio - e dopo aver eseguito l’autopsia sul suo barboncino hanno capito che era stato avvelenato. Ho saputo che è successa una cosa simile anche il 27 settembre ma la signora era preparata edu riuscita insieme al veterinario a far vomitare il cane». Adesso si procederà anche con l’autopsia di Ghleze, per capire come mai un giovane cane sano sia morto così all’improvviso, ma i dubbi sono praticamente assenti. Con ogni probabilità è stato un’altra delle vittime di questo assassino recidivo. «Raccomando a tutti i proprietari di cani di prestare molta attenzione a quello che i loro animali raccolgono in strada - conclude Baggio - e allo stesso modo anche a quello che i figli piccoli tirano su, perché potrebbe essere un boccone avvelenato». <WC>

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